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ISTITUZIONI Italia

Futuro incerto per la Casa del Cinema

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Il clima si annunciava rovente, ma – tolta la difesa del proprio operato condotta, con toni talvolta forti, da Felice Laudadio, e qualche grido scomposto dalla platea (“stanno ammazzando la cultura”) – tutto si è risolto in un confronto più pacato del previsto: da una parte Laudadio, direttore artistico della Casa del Cinema di Roma dal 2004 (l’anno della fondazione), dall’altra l’assessore alle politiche culturali dell’amministrazione capitolina, Umberto Croppi, che rassicura gli intervenuti (semplici spettatori, ma soprattutto professionisti e addetti ai lavori) sul futuro della struttura.

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All’ordine del giorno, quello che molte associazioni del settore (dall’ANICA ai 100 Autori, ai due sindacati dei Critici e dei Giornalisti cinematografici) leggono come un tentativo di “procedere ad una radicale alterazione della Casa del Cinema, che sembra inserirsi all’interno di un più vasto attacco al nostro cinema”.

Obiettivo della riunione, far chiarezza sulle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sui giornali, cui hanno fatto seguito appelli firmati da cineasti (tra gli altri Marco Bellocchio e Matteo Garrone, oggi assenti). Per Laudadio – infaticabile organizzatore culturale cui si deve l’ideazione di tanti festival, e la direzione di quasi tutti, almeno in Italia – quello che il Comune di Roma si appresta ad attuare è un classico caso di spoil system, che rischia depauperare il patrimonio (anche di risorse umane) della Casa del Cinema. E, di fronte a chi rimprovera problemi di bilancio, con un buco di 400mila euro, non ci sta (“Non si capisce perché dovrebbe risponderne il direttore artistico, invece che l’Azienda Speciale Palaexpo da cui dipende da un punto di vista amministrativo”) e anzi propone una soluzione, a costo zero: affidare ad un consorzio di associazioni la gestione (meglio se con l’apporto di Cinecittà Luce), senza chiedere più un soldo alle casse, piegate dalla crisi, del Campidoglio.

Di diverso avviso Croppi, che respinge l’accusa di spoil system: “Se così fosse, Laudadio sarebbe stato allontanato subito dopo le elezioni vinte dal centrodestra, e invece per due anni ha continuato a svolgere il suo mandato. Avremmo potuto tacere fino alla scadenza del suo contratto, fissata per il gennaio 2011, e invece ci sembrava rispettoso parlarne con sei mesi di anticipo”.

Futuro incerto, dunque, per la Casa del Cinema, sede abituale di proiezioni e conferenze stampa, che proprio col ricavato dell’affitto delle sale alle distribuzioni organizza una programmazione quasi quotidiana, di retrospettive, omaggi, appuntamenti. Come la nuova “governance” prospettata da Croppi (con l’ingresso di Zétema) influirà sulle attività, resta tutto da vedere.

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(Tradotto dall'inglese)

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