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FESTIVAL Italia

Tanto cinema europeo al Taormina FF

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Agile e snello, il programma del Festival di Taormina (12/18 giugno) “per necessità - abbiamo solo due sale al chiuso- , ma soprattutto per scelta”, spiega Deborah Young, direttrice artistica al quarto mandato: “L’anno migliore da quando sono arrivata”, continua, e la line-up sembra darle ragione.

Si comincia con l’anteprima europea di Toy Story 3, in una proiezione pionieristica (la prima in 3D all’aperto, e per di più in una “sala” vecchia di duemila anni come il Teatro Antico: i tecnici Pixar sono già al lavoro) che da sola costerà 90mila euro, ma promette di puntare sull’appuntamento siciliano i riflettori di tutto il mondo. E ancora, il Teatro Antico farà da cornice ad altri sei film, tra cui un titolo italiano dalle forti aspirazioni internazionali, L’imbroglio nel lenzuolo – world premiére – diretto dal messicano Alfonso Arau ma prodotto e interpretato da Maria Grazia Cucinotta.

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Molta Europa, continentale (nella sezione Oltre il Mediterraneo, dove si vedrà il nuovo film di Per Fly, The Woman Who Dreamed of a Man), ma soprattutto “Mediterranea”, per citare il nome del concorso principale: a contendersi il Golden Tauro, tra gli altri, Dalla vita in poi [+leggi anche:
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di Gianfrancesco Lazotti, due opere francesi (Chicas [+leggi anche:
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di Yasmina Reza e Nous Trois [+leggi anche:
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, con Stefano Accorsi accanto ad Emmanuelle Béart), lo spagnolo 18 comidas (con il Luis Tosar di Cella 211 [+leggi anche:
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intervista: Daniel Monzón
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nei panni di un improbabile chitarrista di strada), e un film a episodi a più mani, Some Other Stories, diretta da cinque giovani registe (Ivona Juka, Ana Maria Rossi, Ines Tanovic, Marija Dzidzeva, Hanna Slack) di altrettante Repubbliche della ex Jugoslavia (Serbia, Croazia, Macedonia, Bosnia e Herzegovina, Slovenia).

Ospiti d’onore di questa edizione, il Brasile (attesa per il 18 giugno la firma di un nuovo protocollo d’intesa con l’Italia, che incentiverà le coproduzioni tra i due Paesi) e la Spagna, con sei film degli ultimi anni, e una tavola rotonda alla presenza di registi (Isabel Coixet, anche giurata) e attori (oltre al citato Tosar, Victoria Abril e Lola Dueñas).

Per chi poi, in tempi di Mondiali, non sa resistere al fascino del calcio, “Il cinema nel pallone” offre cinque proposte, tra cui il documentario Rimet – L’incredibile storia della coppa del mondo, che attraverso interviste e materiale di repertorio ricostruisce l’avventurosa epopea, tra furti, ritrovamenti e ricettazioni, del “sacro Graal” del football. Per tutti gli altri, come sempre, oltre ai film anche tante presenze importanti: il Taormina Arte Award premia nomi come Marco Bellocchio, Robert De Niro, Colin Firth, Jafar Panahi e il novantenne Francesco Alliata di Villafranca (storico produttore siciliano, nel listino della sua Panaria Film anche La carrozza d’oro di Jean Renoir), mentre i giovani spettatori del Campus Taormina – mille studenti universitari delle facoltà di cinema e comunicazione – potranno incontrare alcuni protagonisti del cinema italiano, dal duo Ficarra e Picone ad Ambra Angioini, da Diane Fleri a Giorgio Pasotti.

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