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FILM Turchia / Bulgaria

Kosmos, il mondo bizzarro e sconcertante di Erdem

di 

Reha Erdem, uno dei più versatili filmmaker turchi, torna dopo My Only Sunshine con una storia ancora più impegnativa e d’effetto: Kosmos [+leggi anche:
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scheda film
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, incentrata su un vagabondo, ladro e sciamano, tre personalità raccolte sotto lo stesso nome, presentata al Sarajevo Film Festival (23-31 luglio).

Il film inizia con una lunga sequenza su un panorama innevato e una figura solitaria che avanza e nello stesso tempo si allontana dallo spettatore. È Kosmos (un eccezionale Sermet Yesil, che aveva debuttato in A Run for Money di Erdem nel 1999), che arriva in una cittadina turca al confine con la Russia, a giudicare dall’architettura (il film è stato girato nel Kars).

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Mentre si avvicina ad un fiume sente le urla di una giovane donna (la bella e affascinante Turku Turan, al suo debutto). Il fratellino è stato trascinato via dalla corrente e Kosmos lo salva e lo risveglia, scuotendolo fra le braccia e ululando nell’aria glaciale.

La notizia del miracolo arriva fino in città, e Kosmos viene acclamato come salvatore. L’uomo è però uno strano personaggio che parla con afflato zen della vita e dell’universo, ma nessuno lo capisce. A Kosmos non interessa, comunica con la sorella del ragazzino attraverso una sorta di ululato canino. Si innamora, e le loro conversazioni-latrato sono insieme fastidiose e stranamente emozionanti.

Quando non guarisce i malati, tutti piuttosto strani e a loro modo illustri, Kosmos gira la città rubando denaro dai negozi, anche se in realtà non ne fa uso. Ma c’è sempre qualcuno che quel denaro, invece, lo usa, sia che Kosmos lo doni spontaneamente sia che gli venga rubato. L’uomo riesce anche a sfidare la gravità, perché, dice “La gravità è l’amore nei nostri cuori”.

L’aspetto tecnico più interessante del film è il sound design, per il quale Erdem ha conquistato il Premio Speciale della Giuria ad Antalya, insieme a quello alla Miglior Fotografia, Miglior Regista e Film. La storia si svolge oggi, come dimostrano le pubblicità di Visa e Master Card sulle porte dei negozi, ma da lontano risuonano cannoni, missili e mitragliatrici. La città è sotto una sorta di assedio, controllata dall’esercito.

Ma poiché nessun conflitto avviene oggi ai confini turchi, e da ormai parecchi anni, è possibile pensare che la storia sia ambientata in una sorta di luogo metafisico oltre lo spazio e il tempo. L’ambientazione sembra fatta apposta per dare a Kosmos un luogo in cui esistere. Con elementi di Gesù, Robin Hood e Yoda, il personaggio è il più singolare, originale e interessante apparso sugli schermi negli ultimi anni.

E nella costruzione di un’atmosfera incantata, bizzarra, cupa ma ottimista insieme intorno all’uomo, Erdem si pone come l’autore più autentico del cinema moderno turco. Forse troppo autentico, a giudicare dall’assenza di riconoscimenti festivalieri per questo straordinario e sconcertante capolavoro.

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(Tradotto dall'inglese)

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