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VENEZIA 2010 Apertura

Confini aperti, tra attualità, storia e letteratura

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Si inaugura domani la 67esima Mostra del Cinema di Venezia con la passerella dei protagonisti del film d'apertura Black Swan, thriller ambientato nel mondo della danza del regista americano Darren Aronofsky (Leone d'oro nel 2008 con The Wrestler). Sfileranno Natalie Portman, Winona Ryder, Mila Kunis, Barbara Hershey e Vincent Cassel, forse accompagnato dalla consorte Monica Bellucci.

In cartellone tanto cinema americano (sei titoli in concorso) e italiano (4 film in concorso, 24 opere in totale, leggi l'articolo) e grossi nomi europei, da Abdellatif Kechiche a Tom Tykwer e Alex De La Iglesia (leggi l'articolo).

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I sette membri della giuria internazionale capitanati da Quentin Tarantino, la giuria della sezione Orizzonti e il pubblico stesso avranno di fronte un'offerta molto ricca che farà a pugni con le difficoltà strutturali del Lido e che lascia spazio all'innovazione (i maestri come De Oliveira, Scorsese, Bellocchio sono ospitati nelle sezioni collaterali assieme a tanti esordienti). Il direttore Marco Müller ha voluto scommettere sulla "flessibilità del cinema contemporaneo", su un cinema dai confini aperti e fieramente incerti, puntando molto sulla sezione "Orizzonti" che si apre con la rilettura della "Bella addormentata nel bosco" di Catherine Breillat e dei "Malavoglia" di Pasquale Scimeca.

Molti film proposti in questa edizione hanno provenienza e relazioni dirette con la letteratura. Il lisergico e shakespeariano The Tempest di Julie Taymor; Norvegian Wood di Tran Anh Hung tratto dal cult giovanile di Haruki Murakami; La solitudine dei numeri primi [+leggi anche:
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intervista: Luca Marinelli
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di Saverio Costanzo, che ha scritto la sceneggiatura con l'autore del best seller omonimo, Paolo Giordano; La versione di Barney [+leggi anche:
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di Richard J. Lewis, dall'apprezzatissimo libro di Mordecai Richler; The Town, che Ben Affleck ha tratto da "Il principe dei ladri" di Chuck Hogan; Notizie degli scavi di Emidio Greco dal racconto di Franco Lucentini del 1964; Vallanzasca [+leggi anche:
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di Michele Placido dal recente libro di Carlo Bonini; Noi credevamo [+leggi anche:
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intervista: Mario Martone
intervista: Mario Martone
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, che Mario Martone ha fatto derivare dal bellissimo romanzo omonimo di Anna Banti.

Oltre al Risorgimento messo in scena da Martone, trattato anche da Gianfranco Pannone con il documentario Ma che Storia (in Controcampo) alla Mostra ci sarà tanta altra Storia con S maiuscola: la nascita di Israele (Julian Schnabel, MIral [+leggi anche:
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, in Concorso); la guerra civile spagnola e il franchismo (Alex de la Iglesia, Balata triste de trompeta [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
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, Concorso) il golpe in Cile e la dittatura di Pinochet (Pablo Larrain, Post Mortem [+leggi anche:
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, in Concorso); il boom economico italiano di 50 anni fa e l'emigrazione da Sud a Nord (Gabriele Salvatores, 1960, Fuori Concorso); le lotte operai in Francia negli anni Settanta (François Ozon, Potiche [+leggi anche:
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, Concorso); lo schiavismo e il razzismo europei ottocenteschi (Abdellatif Kechiche, Venus Noire [+leggi anche:
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intervista: Abdellatif Kechiche
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, Concorso); la guerra in Iraq e la strage di Nassyria del dicembre 2003 (Aureliano Amadei, 20 Sigarette, Controcampo italiano); la nascita del partito comunista libanese (Maher Abi Samra, When We Were Communists, in Orizzonti); il pionerismo americano (Kelly Reichardt, Meek's Cutoff, Concorso).

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