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PRODUZIONE Italia

Farida Rahouadj e Le cose che restano di Tavarelli

di 

L'attrice francese Farida Rahouadj (Qu'un seul tienne et les autres suivront [+leggi anche:
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, Combien tu m'aimes?, Les côtelettes) sarà tra i protagonisti del film di Gianluca Maria Tavarelli Le cose che restano, accanto a Claudio Santamaria, Lorenzo Balducci, Fabrizio Bentivoglio e Antonia Liskova. Prodotto da Angelo Barbagallo, il film è stato scritto dalla coppia Stefano Rulli-Sandro Petraglia ed è una sorta di ideale seguito de La meglio gioventù [+leggi anche:
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. Come il film di Marco Tullio Giordana, Le cose che restano avrà una versione cinematografica ed una versione televisiva (quattro puntate prodotte per Rai Uno).

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Cineuropa ha incontrato Farida Rahouadj alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, dove Le bruit des glaçon [+leggi anche:
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di Bertrand Blier, in cui Farida interpreta un'agente immobiliare avida di denaro, ha commosso il pubblico e conquistato il Label Europa Cinemas come miglior film europeo. "Nel film di Tavarelli interpreto Shaba, una donna che lavora in un campo profughi iracheno accanto ai medici italiani. Alla ricerca della figlia, Shaba sbarca in Sicilia e viene bloccata dalla polizia con un gruppo di clandestini. Sarà salvata dal personaggio interpretato da Claudio Santamaria, che la nasconde nella sua auto. Shaba conoscerà così una famiglia italiana smembrata, i cui componenti non riescono a comunicare tra di loro, com'è tipico dei nostri tempi. La donna straniera servirà da catalizzatore e riuscirà a riunire la famiglia, a far ritrovare l'amore reciproco. Dimostrando che l'estraneo non è una minaccia ma può aiutare a ritrovare se stessi".

Il film, che si sviluppa intorno a questa famiglia in un arco di tempo di 10 anni sullo sfondo delle vicende che hanno cambiano la vita culturale di tutto il Paese, ha "momenti di grande emotività e anche di durezza", secondo Farida Rahouadj, "che ne fanno un prodotto adatto anche per il grande schermo. Sul set si era creata un'atmosfera magica, una grande intesa tra produttore, regista e attori e la troupe lavorava con grande entusiasmo, generosità e allegria. Del resto Jean Cocteau non ha detto che gli Italiani sono dei Francesi di buon umore?", conclude Farida che ha una lunga esperienza di teatro e sta ora lavorando ad un nuovo progetto su Olga Knipper a Marsiglia.

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