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FESTIVAL Italia

Torino FF: trionfa Winter’s Bone, premio del pubblico a Henry di Alessandro Piva

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È l’americano Winter’s Bone di Debra Granik il trionfatore – all’unanimità – del 28° Torino Film Festival, che si è chiuso sabato con l’anteprima europea del magnifico Hereafter di Clint Eastwood (presente la protagonista Cécile De France): premiata al Sundance e alla Berlinale, l’opera seconda della Granik conquista, oltre a quello come miglior film del concorso, anche il premio all’attrice Jennifer Lawrence, ex aequo con Erica Rivas, protagonista di Por tu culpa di Anahí Berneri.

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Non è l’unico “pari merito” di quest’edizione, col Premio speciale della Giuria (presieduta da Marco Bellocchio) diviso tra il canadese Les signes vitaux di Sophie Deraspe e il guatemalteco (coprodotto con Francia e Messico) Las Marimbas del infierno di Julio Hernández Cordón.

Miglior attore è Omid Djalili, che sorregge sulle proprie spalle la scatenata farsa di The Infidel [+leggi anche:
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di Josh Appignanesi.

Istituito quest’anno, il Premio del pubblico non lascia a mani vuote l’unico italiano del concorso, Henry [+leggi anche:
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di Alessandro Piva.

Il “Premio Cult – Il Cinema della realtà” per il miglior documentario internazionale va a Let Each One Go Where He May di Ben Russell, mentre tra i doc italiani vince Bakroman dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio (girato tra i ragazzi di strada del Burkina Faso), con due premi speciali della Giuria a Il popolo che manca di Andrea Fenoglio e Diego Mometti e Les champs brûlants di Stefano Canapa e Catherine Libert.

Miglior corto italiano è Archipel di Giacomo Abruzzese, con Premio speciale della Giuria a Leçon de ténèbres di Sarah Arnold: curiosamente, entrambi prodotti con capitali francesi.

Molto “sentito” in una città (che fu) operaia come Torino, il “Premio Cipputi” per il miglior film sul tema del lavoro segnala Las Marimbas del infierno, mentre i critici internazionali della FIPRESCI puntano sul noir canadese Small Town Murder Song di Ed Gass-Donnelly.

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