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SALE Italia

Morte a Venezia

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Il cinema a Venezia muore. Nella città che da 53 anni ospita la Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica, il teatro Rossini chiude i battenti e i veneziani non potranno più andare al cinema. Per la città dei Dogi il 2003 comincia con un amaro epilogo: la chiusura nella notte di capodanno del cinema Accademia, dopo 74 anni di onorato servizio, seguita immediatamente da quella del Rossini, l’ultima sala disponibile, dove giovedì sera uno sparuto gruppo di spettatori ha potuto partecipare all’ultima proiezione de La leggenda di Al John e Jack [+leggi anche:
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Eppure i 64 mila abitanti di Venezia al cinema ci sono sempre andati: il vecchio cinema Giorgione, da quando il Comune lo ha rinnovato, trasformandolo nel ’99 in due salette destinate ad una programmazione d’essai, raccoglie ogni anno circa 90 mila spettatori; l’Astra, riaperto al Lido lo scorso dicembre ha realizzato un record di 8 mila spettatori nel primo mese mentre l’anno passato l’insieme delle sale ancora aperte ne aveva totalizzato oltre 176 mila. Questo significa che ogni veneziano è andato al cinema tre volte in un anno, superando abbondantemente la media nazionale di 1,8 volte.
La lenta agonia che dalla grande alluvione del ’66 ha visto la città spopolarsi lentamente e perdere anche la maggior parte dell'attività commerciale, ha finito per dar vita alla vicina Mestre. Dopo aver visto trasformare le sale cinematografiche in supermercati, taverne e gallerie d’arte, i veneziani da oggi in poi saranno costretti a prendere il traghetto per raggiungere la terra ferma e mettersi in coda davanti ad uno degli otto cinema di Mestre, di cui quattro sono persino dei multisala.

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