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INDUSTRIA Francia

Cinema e concorrenza

di 

- Il rapporto CNC fa il punto sullo stato delle sale e propone soluzioni per mantenere il settore in buona salute

E’ stato reso noto il 30 gennaio il rapporto del Centre National de la Cinematographie sul cinema e i diritti di concorrenza. Composto da 14 membri, inclusi produttori come Philippe Carcassone (Ciné B), Jean-Michel Rey (Rezo Films) e distributori come Alain Sussfeld (direttore generale del gruppo UGC) e numerosi rappresentanti delle istituzioni, il gruppo di lavoro ha indicato alcuni percorsi per il futuro.

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Innanzitutto intende promuovere i ricorsi nel caso di comportamento anti-concorrenziale con una relazione sistematica del CNC alle autorità della concorrenza. In seguito, preme per trovare soluzioni per rallentare la rotazione dei film in sala e sbocchi al sovraccarico del mercato, regolamentando con una durata minima la presenza dei film nei cinema (in funzione della grandezza dell’agglomerato urbano, della sala e del numero delle copie), o elaborando in collaborazione con i professionisti un meccanismo di auto-regolamentazione attraverso un “codice di buona condotta della diffusione dei films”.
Ulteriore riflessione sulla regolamentazione limitativa: le tendenze all’integrazione tra i diffusori (TV) e la rete cinematografica, quella della distribuzione in particolare, con la recente creazione di una struttura comune tra StudioCanal e Bac Films, il controllo da parte di M6 della SND, oltre alla creazione di TFM da parte di TF1 e Miramax.
Un movimento che coinvolge le difficoltà dei distributori indipendenti ad accedere anche ai film stranieri, la cui vendita dei diritti ha permesso finora di compensare i rischi presi nella distribuzione di film francesi.

Per concludere, il gruppo di lavoro insiste sulla necessità di coinvolgere la Commissione europea alla peculiarità del settore cinematografico di riaffermare il principio di non-intercambiabilità e non-sostituzione del prodotto culturale, di ricercare una posizione comune al Consiglio dell’Unione Europea sugli aiuti dello Stato al cinema prima del loro riesame nel 2004 fornendo una base concreta ai principi di eccezione culturale.

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(Tradotto dal francese)

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