Una buona annata per il cinema svizzero
Stando alle cifre ancora provvisorie di ProCinema e dell'Ufficio federale di statistica, nel 2010 la quota di mercato dei film svizzeri sarebbe cresciuta rispetto all'anno passato, attestandosi al 5,18% (coproduzioni escluse). Un risultato cui avrebbe sensibilmente contribuito Sennentuntschi [+leggi anche:
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scheda film] di Michael Steiner, che ha già raggiunto 140 000 spettatori. Anche Der Grosse Kater [+leggi anche:
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scheda film] di Wolfgang Panzer, Julia's Disappearance di Christoph Schaub e Champions di Riccardo Signorell hanno conquistato un ampio pubblico.
Altro elemento positivo rilevato dall'Ufficio federale della cultura (UFC): la grande diversità dell'offerta cinematografica di quest'anno. Diversi documentari figurano nella Top 30 dei film svizzeri, genere in cui si sono particolarmente distinti, in materia di entrate, Cleveland Vs Wall Street [+leggi anche:
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intervista: Jean-Stéphane Bron
scheda film] di Jean-Stéphane Bron e The Woman with the 5 Elephants di Vadim Jendreyko.
Su un piano più politico, l’UFC si felicita dei risultati raggiunti dal meccanismo federale di sostegno alla post-produzione, che ha dimostrato la sua efficacia attraverso il successo di due film (Romans d’Ados 1,2,3 e 4 di Béatrice Bakhti e Chambre 202 di Peter Bichsel), e della nomina di Laurent Steiert come capo ad interim della Sezione cinema. Infine, numerosi cantieri aperti nel corso dell'anno dovrebbero chiudersi nel 2011, e potrebbero portare a una profonda trasformazione dei meccanismi di aiuto al cinema e alla televisione e a un allentamento delle tensioni sempre più frequenti, negli ultimi anni, tra i diversi attori del settore audiovisivo svizzero.
(Tradotto dal francese)
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