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GOYA 2011

De la Iglesia, Bollaín e Villaronga in pole position per i Goya

di 

Due tra i titoli più ammirati, Ballata dell'odio e dell'amore [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
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e También la lluvia, e una delle grandi sorprese della stagione, Pan negro [+leggi anche:
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(ha conquistato la critica e ha registrato un notevole numero di spettatori), con rispettivamente quindici, tredici e quattordici candidature, sono i grandi favoriti alla prossima edizione dei premi Goya, la cui cerimonia di consegna si terrà il prossimo 13 febbraio.

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Le pellicole di Álex de la Iglesia, Icíar Bollaín (rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Accademia del Cinema incaricata di attribuire i premi, ma ogni ombra di conflitto di interessi si dissipi considerando il loro percorso artistico) e Agustí Villaronga se la dovranno vedere con l'altro grande protagonista dell'anno, Buried [+leggi anche:
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intervista: Rodrigo Cortés
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(dieci candidature in tutto) di Rodrigo Cortés, nelle categorie di miglior film e di miglior regista.

Uno dei riconoscimenti più combattuti sarà sicuramente quello di miglior attore protagonista, per il quale Javier Bardem (Biutiful [+leggi anche:
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, ruolo per il quale è stato premiato a maggio a Cannes - leggi la news) parte con un discreto vantaggio rispetto a Luis Tosar (También la lluvia; l'anno scorso ha vinto in questa categoria per Cella 211 [+leggi anche:
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intervista: Daniel Monzón
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), Antonio de la Torre (Ballata dell'odio e dell'amore) e lo statunitense Ryan Reynolds (Buried).

De la Iglesia, che da quando ha assunto la carica di presidente dell'Accademia è riuscito ad aumentarne enormemente la visibilità e si è battuto in prima persona in quasi tutte le questioni che riguardano il settore (come la recente polemica sulla Legge Sinde - leggi la news), spera di spezzare con Ballata dell'odio e dell'amore la sua maledizione ai Goya (finora, un premio su dieci candidature). Oltre che per le tre categorie citate, il suo film concorrerà, tra gli altri, per il premio della migliore sceneggiatura originale (scritta per la prima volta senza Jorge Guerricaechevarría), attrice non protagonista (Terele Pávez), rivelazione femminile (Carolina Bang) e fotografia.

Il quinto lungometraggio di Icíar Bollaín, che rappresenterà la Spagna nella corsa all'Oscar per il miglior film in lingua non inglese (leggi la news), concorre inoltre ai premi della migliore sceneggiatura originale (opera di Paul Laverty), attore non protagonista (Karra Elejalde) e rivelazione maschile (Juan Carlos Aduviri).

Quattro autori di disputeranno il premio del miglior regista esordiente: David Pinillos (Bon Appétit [+leggi anche:
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), Emilio Aragón (Pájaros de papel [+leggi anche:
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), Juana Macías (Planes para mañana [+leggi anche:
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) e Jonas Trueba (Todas las canciones hablan de mí). Questa categoria ha un gran valore come trampolino di lancio dei nuovi talenti del cinema spagnolo, come dimostra la lista dei suoi vincitori, tra cui figurano artisti quali Alejandro Amenábar, Agustín Diaz Yanes, Fernando León, Julio Médem, Juan Carlos Fresnadillo, Daniel Sánchez Arévalo e J. A. Bayona.

La lista completa dei finalisti può essere consultata sul sito ufficiale dell'Accademia del Cinema di Spagna.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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