email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

ESERCIZIO Italia

Gli esercenti: “Sale chiuse se viene approvata la tassa sul biglietto”

di 

Gli esercenti dicono no ad una tassa sul biglietto del cinema prevista dal Governo e minacciano la chiusura delle sale italiane e una campagna di informazione al pubblico nel caso il provvedimento dovesse essere approvato.

Gli spettatori per primi potrebbero essere penalizzati da un conseguente aumento del biglietto. Per i rappresentanti di ANEC (esercenti), ANEM (multiplex), ACEC (esercenti cattolici) e FICE (cinema d'essai), che hanno convocato la stampa stamattina, una tassa di scopo sui biglietti, dopo il drastico taglio alle risorse destinate nel 2011 allo spettacolo, è improponibile e dannosa. "Graverebbe sui prezzi dei biglietti, con un aumento dal 15 al 30 %, col rischio di un forte calo di pubblico, comprometterebbe la politica di agevolazioni a giovani, anziani e scuole e inciderebbe sull'attività di un settore determinante per l'economia cinematografica, che ha investito molto per raddoppiare il numero di schermi rendendoli moderni e tecnologicamente avanzati", hanno spiegato Paolo Protti (Anec) e Carlo Bernaschi (ANEM).

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il sospetto di molti è che il prelievo serva a coprire debiti pregressi nei confronti di chi ha utilizzato incentivi fiscali come tax credit e tax shelter. "Chiediamo al governo che non sia fatto nessun provvedimento imposto e in fretta, ma si rispettino gli impegni presi e si faccia un tavolo comune per trovare soluzioni più equilibrate", dice Paolo Protti. "Tutti i soggetti che beneficiano del cinema devo contribuire al prelievo di scopo".

All'associazione dei 100 Autori, che aveva criticato il netto rifiuto ad una tassa di scopo da parte di una associazione, quella dei multiplex, "che rappresenta il settore più florido e in espansione dell’esercizio cinematografico", Protti fa notare che "la tassa applicata alla sala è un’arma che colpisce i più deboli, è una scelta contro la cultura e contro chi da anni lavora per incentivare il cinema italiano", dichiarandosi comunque disponibile a collaborare per trovare una soluzione.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy