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FESTIVAL Paesi Bassi

Il catalano Finisterrae vince il Tiger Award

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Il 40° International Film Festival Rotterdam (IFFR), che si è chiuso nel fine settimana, ha ufficializzato i vincitori del concorso Tiger. Uno dei tre riconoscimenti è andato al lungometraggio sperimentale catalano Finisterrae [+leggi anche:
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, dell’esordiente Sergio Caballero (leggi news).

Ciascun Premio Tiger ha un valore di 15.000 euro. Quest’anno, i tre premiati erano tutti esordienti. Gli altri due sono asiatici: Park Jung-Bum con The Journals of Musan, su un uomo nordcoreano, interpretato dal regista, che fugge a sud, e Sivaroj Kongsakul con il thailandese Eternity, che, come Finisterrae, parla di fantasmi e di aldilà.

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La giuria era composta dalla regista argentina Lucrecia Martel (La mujer sin cabeza [+leggi anche:
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), Sandra den Hamer, ex direttore dell’IFFR e attuale responsabile di EYE Film Institute Netherlands, Lee Ranaldo della band americana Sonic Youth, il filmmaker rumeno Andrei Ujica, il cui The Autobiography of Nicolae Ceausescu [+leggi anche:
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era in una delle sezioni collaterali dell’IFFR, ed il regista thailandese Wisit Sasanatieng (Lacrime della Tigre Nera).

Per festeggiare la sua 40ma edizione, il festival ha assegnato un riconoscimento per una sezione speciale che proponeva nuove opere di partecipanti del Concorso Tiger del passato. Il premio è andato al filmmaker coreano Hong Sang-Soo per Oki’s Movie e all’olandese David Verbeek, che ha presentato Club Zeus, ambientato a Shanghai, sulla solitudine e la mancanza di affetti nella grande città.

Il Premio del Pubblico è andato a La donna che canta [+leggi anche:
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di Dennis Villeneuve. La co-produzione canadese/francese ha superato di stretta misura un’altra co-produzione intercontinentale, il messicano/spagnolo Biutiful [+leggi anche:
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di Alejandro González Iñárritu, al secondo posto.

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(Tradotto dall'inglese)

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