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BERLINALE 2011 Concorso / Germania-Stati Uniti

Io e te, tu ed io in The Future di Miranda July

di 

Cinque anni dopo il suo primo lungometraggio, Toi, moi et tous les autres (Caméra d'or a Cannes nel 2005), l'eclettica autrice, regista e artista americana Miranda July è in concorso a Berlino con un film coprodotto in loco, da Razor Film Produktion (le cui collaborazioni internazionali includono Valzer con Bashir [+leggi anche:
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intervista: Danis Tanovic
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).

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The Future [+leggi anche:
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, già proiettato al Sundance, è centrato su una scialba coppia di “eterni studenti” trentenni, Jason e Sophie (Hamish Linklater e July stessa). Un po’ bohème, un po’ "sfigati" (nonostante la loro dipendenza dal web, eccezionale mezzo per ammazzare il tempo), condividono la stessa noia, la stessa attesa che qualcosa accada nella loro vita, che il loro destino si compia.

Privi di ogni trasporto romantico, si somigliano talmente e si compiacciono tanto nelle stesse bizzarre idiosincrasie da formare, loro due insieme, una cellula isolata, nello spazio (il loro appartamento) e nel tempo (non solo perché Jason ha il potere di “fermare il tempo”, ma soprattutto perché le loro giornate scorrono tutte uguali).

Un giorno, però, decidono che “è tempo” di cominciare il resto della loro vita, e così lasciano i loro tristi impieghi e adottano un gatto ferito, che diventa il narratore occasionale (cui July presta la sua voce) per raccontare l’attesa che comincia da allora. Mancano trenta giorni all’arrivo del loro nuovo ospite, trenta giorni prima che cominci il conto alla rovescia fino al loro quarantesimo compleanno, poi al cinquantesimo e quindi alla vecchiaia e alla morte. Trenta giorni entro i quali un “segno” qualsiasi potrebbe indicare loro la direzione da prendere. Bisogna restare “sul chi vive”, continuano a ripetersi.

Mentre lei rinuncia a lavorare a una coreografia per allacciare una strana relazione con un uomo più grande, e lui tenta di abbracciare senza entusiasmo la causa del riscaldamento globale e finisce per fare amicizia con un uomo anziano, i dettagli pittoreschi che divertono all’inizio del film si fanno sempre più rari e si è penetrati, come loro, da un profondo buio esistenziale.

A un certo punto Jason ferma il tempo, aprendo la porta a un destino alternativo (dove sono separati, cosa che dà a Jason la possibilità di immaginare un futuro per la loro coppia, il futuro che non avranno), ma non strappa né i personaggi, né lo spettatore dal clima di nevrastenia che pervade il film fin dal suo colorito incipit. Le nostre apatiche anime gemelle si ritroveranno felicemente, riprenderanno la loro vita come se non avessero mai abbandonato il loro tenero quotidiano, giacché non c’è più niente da aspettarsi: la vita è adesso, il futuro è sempre già presente.

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(Tradotto dal francese)

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