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BERLINALE 2011 Concorso / DE-AR-UY

Un uomo senza qualità in “un mondo misterioso”

di 

A Mysterious World dell’argentino Rodrigo Moreno, coprodotto dalla società tedesca Rohfilm e presentato in concorso a Berlino, ha lasciato i festivalieri piuttosto perplessi. Il film comincia e finisce nel letto di una coppia annoiata. Il punto di partenza è la richiesta di Ana, stanca della sua insipida relazione con Boris, di avere "un tempo" per stare da sola (la scelta dell’articolo indefinito, così come nel titolo, è significativa), senza precisare a quale durata stia pensando.

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Cominciamo così a seguire il silenzioso e pigro Boris, il cui viso impassibile non lascia trasparire alcun pensiero, nel suo girovagare, spesso da solo in una vecchia auto romena, a volte sull’autobus dove guarda le donne, a volte in compagnia di trentenni senza arte né parte, senza alcuna vera passione, senza alcun vincolo né di spazio né di tempo. Si capisce infatti che la storia è contemporanea solo da alcuni oggetti, principalmente i telefoni cellulari, mentre la scenografia, i costumi e le musiche rimanderebbero a diversi decenni prima, forse al tempo in cui il cinema della Nouvelle Vague dipingeva una certa atonia borghese.

Se Boris ammazza il tempo senza entusiasmo (e questo distacco dalla realtà è accentuato da travestimenti e sotterfugi), lo spettatore invece lo sente passare eccome, e Moreno non gli offre per distrarsi che uno o due personaggi divertenti con un approccio più scherzoso alla piattezza delle cose (“Ah bene, non succede niente nel suo secondo romanzo? Meglio così, pensa se scrivesse solo best-seller!", dice a Boris, in libreria, l’unico suo amico dotato di umorismo).

Infine, dopo una festa di Capodanno non riuscita, Boris torna da Ana come se niente fosse. Questo “tempo” che lei aveva chiesto, per vedere quello che sarebbe successo, si rivela di fatto inutile in un mondo insipido in cui il tempo, non essendo riempito da qualcosa, non passa e abbandona i personaggi in una perenne attesa.

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(Tradotto dal francese)

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