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INDUSTRIA Francia

Le prime reazioni

di 

- Il rapporto Leclerc sui finanziamenti al cinema fran-cese e i primi commenti delle organizzazioni di categoria

Le principali organizzazioni del settore hanno mostrato un certo scetticismo nei confronti del rapporto Leclerc sui finanziamenti al cinema francese, recentemente pubblicato. Sebbene si siano mostrati tutti d’accordo con la diagnosi sugli squilibri che minacciano l’industria cinematografica d’Oltralpe, pronti a sostenere alcune soluzioni raccomandate da Jean-Pierre Leclerc nella sua analisi, i professionisti ne sottolineano al contempo i limiti.
Tra i primi a felicitarsi dell’audacia delle proposte fiscali, l’ARP (Autori, Registi e Produttori) che ha però deplorato l’assenza d’una analisi globale della regolamentazione di tutto l’ambiente cinematografico. Sottolineando il fatto che le azioni previste riguardino solo il settore della produzione, l’ARP sollecita una ulteriore riflessione per includere sia la distribuzione sia l’esercizio, in vista di un riposizionamento del sistema di regolamentazione francese.
Dal canto suo SACD (Società degli Autori, Compositori) ha contestato la parte del rapporto che accusa gli artisti (sceneggiatori, registi, attori) di essere responsabili dell’inflazione dei costi di produzione della cinematografica francese. Inoltre, l’organismo considera con sospetto la proposta di creare un Osservatorio della produzione che riunisca esclusivamente degli esperti senza “permettere agli artisti di partecipare ad una riflessione così determinante per l’avvenire”.
Nel frattempo il BLIC (Ufficio di collegamento per le industrie cinematografiche) che riunisce i grandi produttori, i distributori e gli esercenti, ha diffuso un parere globalmente positivo sul rapporto Leclerc, in modo particolare sulla proposta di limitare l’accesso dei canali televisivi ai fondi di sostegno.

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(Tradotto dal francese)

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