03/03/2011

Si prevedono vivaci dibattiti al 9° Festival del film e Forum internazionale sui diritti umani (FIFDH), che si apre domani a Ginevra sullo sfondo della "primavera araba". La manifestazione, che si tiene di fronte all'edificio dell'ONU dal 4 al 13 marzo, accoglie registi e personalità per "denunciare le violazioni dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali ovunque si producano".

"L'ascesa dei populismi europei, la giustizia dinanzi alla storia, i giornalisti come bersagli del terrorismo, la rivoluzione dei cittadini in Tunisia e in Egitto, la repressione in Russia e in Cina", sono i temi affrontati quest'anno, spiega Léo Kaneman cofondatore e codirettore del FIFDH insieme a Yael Reinharz Hazan.

Al ritmo giornaliero di "un film, un tema, un dibattito", il FIFDH si focalizzerà anche sulla Colombia dei paramilitari con Impunity di Juan José Lozano e Hollmann Morris (Svizzera, Francia, Colombia) e My Kidnapper di Mark Henderson (Gran Bretagna); le elezioni in Iran con The Green Wave [+leggi anche:
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scheda film] di Ali Samadi; l'Egitto con 678, prima regia di Mohamed Diab; la Libia con Kadhafi, notre meilleur ennemi di Antoine Vitkine (Francia) e la pena di morte negli Stati Uniti con Debra della svizzera Jean-François Amiguet.

Dedicato a Jafar Panahi, cineasta iraniano imprigionato, e all'avvocato siriano Haytam Al-Maleh, condannato a tre anni di carcere all'età di 79 anni, all'evento sono attesi difensori dei diritti umani come Adam Michnik, figura di punta dell'opposizione polacca degli anni '70-'80, Taslima Nasreen, scrittrice bengalese colpita da una fatwa sette anni fa, lo scrittore italiano Antonio Tabucchi e il giudice spagnolo Baltasar Garzón.

Saranno presenti anche Jorge Semprún, il commissario dell'Unione europea Viviane Reding e l’attrice Fanny Ardant. Come l'anno scorso, il regista Robert Guédiguian terrà una masterclass.

(Tradotto dal francese)