17/03/2011

E' all'insegna "Della festa, del ritmo e del sangue" che si apre il 25mo FIFF - Festival internazionale del film di Friburgo (dal 19 al 26 marzo). Sotto l'influenza di Edouard Waintrop, direttore artistico e noto critico cinematografico, la manifestazione ha subito, in quattro anni, una metamorfosi: da festival marginale che sfiorava la commiserazione a luogo dove si respira la vitalità del cinema di tutto il mondo. "Oggi è semplicemente un festival che dà ampio spazio alle cinematografie che si potrebbero definire lontane", scrive Edouard Waintrop.

Prima di scoprire, l'anno prossimo, l'impronta del suo successore Thierry Jobin (anche lui critico cinematografico), un'occhiata alla nuova e ultima selezione di Edouard Waintrop desta immediatamente l'attenzione.

Oltre al documentario dello svizzero Thomas Thümena, dedicato all'artista elvetico di fama mondiale Jean Tinguely, il cartellone del FIFF riunisce un centinaio di lungometraggi e corti in sette sezioni, tra cui "Black Note", dedicato alle musiche nere; "Hommage à Lita Stantic", produttrice cui si deve la nascita della Nouvelle vague argentina; "Sakartvélo" che significa Georgia in georgiano, programma di 17 film che abbracciano 80 anni di cinema; "The Da Huang Network", focus sulla società di produzione malese Da Huang Pictures; "Dans la peau d’un terroriste", commemorazione controcorrente dell'11 settembre 2001 che include la proiezione di Carlos [+leggi anche:
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scheda film], film-fiume di Olivier Assayas.

La giuria internazionale che assegnerà il Regard d'oro, Gran Premio del festival, è composta dalla regista spagnola Mercedes Álvarez, dal produttore svizzero Christian Davi, dal produttore e distributore indiano Sunil Doshi, dalla regista marocchina Izza Genini e dal cineasta georgiano George Ovashvili.

(Tradotto dal francese)