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FESTIVAL Svizzera

Visions du Réel secondo Luciano Barisone

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Con la dipartita l'anno scorso di Jean Perret (direttore) e Gabriela Bussmann (direttrice aggiunta e responsabile del mercato), coppia ai comandi per 16 anni, c'era da aspettarsi che il

Tra questi cambiamenti, è la profonda trasformazione delle sezioni competitive a suscitare maggiore curiosità. "Finora, il programma era articolato sulla Competizione internazionale e le sezioni Regards neufs, Helvétiques, Investigations, Tendances, Reprocessing Reality, Fictions du Réel, First Steps", spiega Luciano Barisone. "Ho voluto invece puntare sulla forza della Competizione internazionale, che si divide ora in tre categorie di 18 film ciascuna: Lungometraggi, Mediometraggi, Cortometraggi". Una rifocalizzazione destinata, secondo il successore di Jean Perret, a rafforzare l'interesse di registi e produttori verso Visions du Réel. Tra i titoli selezionati in queste tre sezioni, i lungometraggi Sonnensystem del tedesco Thomas Heise, Alpi del fotografo e artista italiano Armin Linke e Abendland [+leggi anche:
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dell'austriaco Nikolaus Geyrhalter, e i mediometraggi Le Prince et son image del francese Hugues Le Paige e People I Could Have Been and Maybe Am dell'olandese Boris Gerrets.

Altra novità importante: la selezione di opere inedite in Svizzera ma non per forza altrove. "Alcuni bei film, che non corrispondono a criteri d'esclusività ma meritano di essere mostrati, sono programmati nella sezione Etat d'esprit, che conta una ventina di opere sia 'grande pubblico' che 'scoperta'", precisa Luciano Barisone. Così, si ritrovano in questa sezione alcuni titoli imperdibili della presente edizione, come El Sicario, Room 164 [+leggi anche:
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di Gianfranco Rosi, ammirato all'ultima Mostra di Venezia, The Co(te)lette Film del troppo raro Mike Figgis e Resurrect Dead: The Mystery of The Toynbee Tiles di Jon Foy, acclamato quest'anno al Sundance.

Sono previsti inoltre due laboratori: uno sul cinema europeo con il regista spagnolo José Luis Guerín, l'altro sull'arte visiva americana con Jay Rosenblatt. In programma, anche due tributi a giovani talenti: il primo sarà dedicato alla cineasta brasiliana Marília Rocha, il secondo a Giovanni Cioni, regista italiano formatosi in Belgio.

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(Tradotto dal francese)

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