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CANNES 2011 Quinzaine des Réalizateurs / Austria

Breathing, quando respirare è difficile

di 

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scheda film
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, debutto dietro la macchina da presa dell'attore Karl Markovics, presentato alla Quinzaine des Réalizateurs, è un ottimo film il cui protagonista, Roman (interpretato dall'incredibile non-professionista Thomas Schubert), detenuto in un carcere minorile, è nel “sistema” da sempre (è stato abbandonato alla nascita).

Roman è nella insopportabile attesa che una finestra – qualcosa più che una cartolina appesa su uno dei muri della sua cella spoglia – verso qualcosa di migliore si apra. Al momento non ha amici, distrazioni e libertà, e di tutto questo neanche gli importa. Ad un altro detenuto che gli dice che bisogna desiderare solo ciò che si può avere, risponde : "E in fondo non è quello che hai comunque?".

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La detenzione, la costrizione – in poche parole, l'impossibilità di respirare, si trasmettono alla sua intera esistenza. Quando va a chiedere la libertà vigilata, deve comportarsi impeccabilmente. Nella libera uscita giornaliera lavora come nuovo addetto all'obitorio municipale, con un programma assai severo da seguire.

Il suo respiro viene controllato in molti modi, non solo quando rientra di sera al carcere e deve cambiarsi, piegarsi e tossire, ma anche quando sistema i cadaveri, quando si concede una birra e deve soffiare nell'etilometro, o quando esce senza fiato dalla piscina. Anche la macchina da presa di Martin Gschlacht non abbandona mai il suo viso e le sue labbra serrate, a creare una intensa empatia con lo spettatore.

Il senso potente di soffocamento, fatto per essere sentito, per dare una forte pressione sul petto, è esacerbato dolorosamente dal fatto che ovunque vada (ovunque sia costretto ad andare), il suo stato di orfano è sgradito. All'obitorio, un suo collega (Georg Friedrich) è, in particolare, molto scostante, e questo mette alla prova la resistenza di Roman nel compito disumano di curare i cadaveri – sopratutto dopo aver visto il corpo nudo di una donna morta, che ha il suo stesso cognome e potrebbe essere sua madre.

L'evento risveglia il suo bisogno di risposte, in una sorta di riconciliazione col destino che ha sopportato fino a quel momento senza un lamento, e con una forma di contatto umano. Come suggeriscono le immagini del ragazzo mentre nuota in piscina, si può trattenere il respiro solo prima di riemergere di nuovo.

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(Tradotto dal francese)

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