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LOCARNO 2011

Locarno: soldi, potere e "dressage" in Sport de filles

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La Piazza Grande di Locarno è gremita; di fronte allo schermo più grande d’Europa sono ammassate più di settemila persone in attesa di uno dei mostri sacri del cinema europeo degli ultimi quarant’anni: Bruno Ganz, Pardo alla carriera (leggi la news) del 64° Festival del Film di Locarno, e protagonista di Sport de filles [+leggi anche:
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scheda film
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, film fuori concorso in programma per la serata.

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Il lungometraggio dai connotati documentaristici, ci introduce nell’elitario mondo del dressage, disciplina equestre regolata da rigidi codici sportivi e sociali. Gracieuse (Marina Hands) è una ragazza caparbia e dai saldi principi, figlia di contadini ama i cavalli e li addestra per conto dei ricchi proprietari. Cacciata dal suo precedente impiego, a causa della propria ingenua morale, trova lavoro nella prestigiosa tenuta di Joséphine de Silène (Josiane Balasko). Qui s’imbatte in Franz Mann (Bruno Ganz), leggendario campione e addestratore tedesco di dressage, il cui talento è imbrigliato dalla ex-amente Josèphine per fini di mero profitto. Tra i due nasce una tortuosa complicità incentrata sulla passione equestre e sulla comune estrazione sociale.

La straripante regista Patricia Mazuy rivela candidamente di non avere nessuna esperienza di equitazione e di non provare alcun amore particolare per i cavalli: “L’equitazione è solo uno strumento per tratteggiare delle dinamiche sociali basate sull’egoistica ricerca del piacere, sui soldi e sul potere che questi esercitano”. Ci ritroviamo immersi in un microcosmo dove il tempo si è fermato agli inizi del XX secolo e dove l’impermeabilità tra le classi sociali è ancora un dogma. La pellicola può essere letta come un’allegoria della lotta di classe e del capitalismo, nonchè dei rapporti tra uomo e donna, ugualmente regolati da riti di potere e di sottomissione.

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