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OSCAR 2012 Belgio

Oscar: la candidatura di Bullhead crea polemica

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Il comitato di selezione del rappresentante per il Belgio agli Oscar 2012 ha scelto il suo candidato. Tra i 18 film in lizza, Bullhead [+leggi anche:
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di Geoffrey Enthoven.

La scelta del rappresentante belga agli Oscar sembra derivare sempre più da una pacifica e miracolosamente pertinente alternanza tra produzioni fiamminghe e produzioni francofone: nel 2007, Ben X [+leggi anche:
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di Olivier Masset-Depasse. E' dunque senza grande sorpresa che la giuria ha annunciato che il candidato 2012 sarà Bullhead, opera prima del giovane regista fiammingo Michael R. Roskam. Una consacrazione per un film che dalla sua uscita lo scorso inverno ha mietuto una serie di successi: innanzitutto di pubblico, con circa mezzo milione di entrate in Belgio; poi internazionale, con una buona accoglienza al Festival di Berlino e i numerosi premi vinti in altri festival; e infine di critica, che si è mostrata favorevole da una sponda all'altra della frontiera linguistica. Un entusiasmo dovuto alla validità del film, ma anche alla notevole interpretazione di Matthias Schoenaerts, in quello che si potrebbe definire un ruolo da Oscar.

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Una scelta logica e che promette bene, dunque. Eppure, una voce contro si è levata, quella di Philippe Reynaert, figura mediatica ben nota al pubblico belga (francofono) e direttore del fondo d'investimento audiovisivo vallone Wallimage. Quest'ultimo deplora infatti la selezione di Bullhead. Pur avendo difeso il film fin dalla sua uscita, film che ha oltretutto ricevuto il sostegno del Wallimage-Bruxellimage, Reynaert lamenta il fatto che la giuria abbia trascurato le chance effettive del film dei Dardenne, che il distributore americano sembrava spingere per la cinquina finale. Secondo lui, questa strategia, rafforzata dal passaggio al festival di Telluride e dalla recente notorietà acquisita da Cécile de France in seguito alla sua partecipazione all'ultimo film di Clint Eastwood, oltre che dal passaggio del film a Cannes, faceva de Il ragazzo con la bicicletta il candidato ideale.

Ovviamente, se la designazione dei cinque candidati finali all'Oscar del miglior film in lingua straniera non è una scienza esatta, è evidente che alcuni fattori esterni possano essere determinanti. Dal canto suo, anche Bullhead ha alcuni punti a suo favore che potrebbero essere decisivi. Per cominciare, la performance di Schoenaerts ha buone probabilità di conquistare i votanti americani. Poi, anche lui si misurerà a breve con l'industria statunitense, poiché sarà fra gli interpreti del remake di Loft [+leggi anche:
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girato da Erik Van Looy quest'estate. L’esistenza stessa di questo remake evidenzia oltretutto un certo favore dell'industria americana per il cinema fiammingo, che usa codici narrativi che sanno parlare a un pubblico americano.

Inoltre, se Bullhead è chiaramente un film fiammingo, rappresenta comunque anche l'altra parte del paese. La pellicola, che integra personaggi valloni e si svolge parzialmente in Vallonia, è quasi bilingue, come notava di recente il magazine americano Variety. Può questo film essere l'emblema di un'identità belga sullo schermo? Se sì, potrebbe essere il candidato ideale da proporre a un'accademia che dal 2009 premia film dall'identità nazionale forte "contro" i film che hanno brillato sulla Croisette: Departure (Giappone) nel 2009 contro La classe [+leggi anche:
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D'altronde si sa, nonostante il loro talento e la loro influenza decisiva nel cinema mondiale, i fratelli Dardenne non hanno mai goduto del favore dell'Academy degli Oscar. Già nominati tre volte per rappresentare il Belgio (Rosetta nel 1999, Il figlio [+leggi anche:
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nel 2005), non hanno mai raggiunto la cinquina finale. Alla fine, è la solita vecchia storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: entrambi i film avrebbero le carte in regola per rispondere alle attese dell'Academy. Appuntamento il 24 gennaio per vedere se la scelta del comitato di selezione darà i suoi frutti.

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(Tradotto dal francese)

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