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NAMUR 2011

Et maintenant on va où? vince a Namur

di 

Il 26mo Festival Internazionale del Film Francofono di Namur si è concluso venerdì 7 ottobre con l'annuncio del palmarès. Sul fronte delle sale, le anteprime dei grandi film francesi dell'autunno hanno soddisfatto tutte le aspettative. Polisse [+leggi anche:
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intervista: Maïwenn
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di Maïwenn e Intouchables [+leggi anche:
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di Eric Toledano hanno registrato il tutto esaurito, così come il nuovo film di Anne Fontaine, Mon pire cauchemar [+leggi anche:
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, proiettato in chiusura. Come a ogni proiezione di un film con Benoît Poelvoorde, alcuni spettatori sono rimasti senza biglietto, nonostante il film fosse programmato in tre sale della città.

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In modo meno prevedibile, altri film hanno fatto il pieno, come La Source des femmes [+leggi anche:
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di Radu Mihaileanu e Et maintenant on va où? [+leggi anche:
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(foto) di Nadine Labaki. Pubblico e giuria si sono trovati d'accordo su quest'opera della regista libanese, che ha dominato la cerimonia di consegna dei premi aggiudicandosi il Bayard d'Oro della miglior interpretazione femminile per tutto il cast, il Premio della giuria junior e soprattutto il Bayard d’Oro del miglior film. Il film riceverà un importante sostegno per la sua distribuzione in Belgio e in altri paesi francofoni.

Il film quebecchese Monsieur Lazhar ha invece conquistato il Premio della giuria e il Premio del pubblico del miglior lungometraggio. Philippe Falardeau è un habitué del FIFF, dove il suo film precedente, Congorama [+leggi anche:
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, aveva avuto un gran successo. La giuria ha anche premiato i carismatici Géants [+leggi anche:
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intervista: Bouli Lanners
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di Bouli Lanners con un altro premio collettivo all'interpretazione assegnato a Zacharie Chasseriaud, Martin Nissen e Paul Barlet, e il Premio della miglior fotografia per Jean-Paul De Zaeytijd. Il Premio della miglior sceneggiatura è andato a Pierre Schoeller per L’Exercice de l’Etat [+leggi anche:
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intervista: Pierre Schoeller
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. Infine, il premio BeTV del lungometraggio belga è stato attribuito a Jonathan Zaccaï per la sua opera prima, JC comme Jesus Christ, una commedia cinematograficamente iconoclasta in cui Vincent Lacoste (Les Beaux Gosses [+leggi anche:
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) incarna un giovane regista prodigio, pluripremiato a soli 17 anni (César, Palma, ecc.), che deve affrontare la sua più grande sfida: l'esame di maturità.

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(Tradotto dal francese)

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