05/12/2011

Non solo il suo Melancholia [+leggi anche:
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intervista: Lars von Trier
scheda film] ha conquistato lo European Film Award al Miglior Lungometraggio a Berlino sabato scorso (3 dicembre), ma molto probabilmente il regista danese Lars von Trier riuscirà ad evitare anche di finire a giudizio per le sue affermazioni filonaziste alla conferenza stampa del film, presentato in Concorso a Cannes 2011.

Le autorità locali di Grasse, che lo hanno ufficialmente accusato di violazione della legge francese ad agosto — accuse per le quali è stato interrogato dalla polizia danese ad ottobre — sono pronte a lasciar cadere le accuse. Von Trier era accusato di apologia di crimini di guerra, di ”celebrare, lodare o almeno presentare sotto una luce favorevole i crimini in questione”. La pena prevista per il reato è di un massimo di cinque anni di carcere.

”Onestamente von Trier non dovrebbe essere processato”, ha commentato il PM Jean-Michel Cailleau al quotidiano danese Politiken. Cailleau ha rivolto le sue raccomandazioni al Ministro della Giustizia francese, che entro un paio di settimane comunicherà la sua decisione finale.

“È un caso delicato, perché tocca la discriminazione razziale e i crimini contro l’umanità, e questa è la ragione per cui sarà valutata dal Ministro della Giustizia”, ha spiegato Cailleau. Tyge Trier, avvocato danese di Von Trier, non ha voluto commentare i recenti sviluppi.

Nel frattempo, Melancholia, Premio alla Miglior Attrice (Kirsten Dunst) a Cannes nonostante il regista fosse stato dichiarato persona non grata dal festival, è un successo commerciale e di critica per Zentropa Entertainments. Secondo Box Office Mojo, la produzione di Meta Louise Foldager e Louise Vesth ha incassato 10 milioni di dollari all’estero, soprattutto in Germania, Francia e USA.

(Tradotto dall'inglese)