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BERLINALE 2012 Forum / Francia

Living, building, le strade d’Africa non sono infinite

La regista francese 31enne Clémence Ancelin esordisce nel lungometraggio documentario dopo vari e premiati corti con Living, building (Habiter, construire), presentato alla Berlinale nella sezione Forum.

Con uno stile descrittivo e lineare, Anceli segue il processo di creazione di una strada asfaltata nel Ciad orientale - le sue conseguenze, le potenziali opportunità e le minacce per l’economia e società locale.

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Il racconto procede attraverso lunghe sequenze mute, interrotte dai rari rumori del deserto (il belato delle capre, il vento sugli arbusti e le grida dei bambini e delle madri), giustapposte a brevi monologhi di chi abita (i nomadi del bush) e di chi costruisce (gli operai, gli addetti alla pulizia e alle cucine, i guardiani del cantieri, i rappresentanti della ditta costruttrice). I monologhi, proposti quasi sempre in forma di intervista, con la macchina da presa frontale, raccontano i diversi aspetti e la diversa percezione dell’opera.

Una società francese sta realizzando una strada che taglia il deserto del Sahel riducendo le distanze tra i vari punti del Ciad. Accanto al cantiere dove si producono le strutture in cemento e i prefabbricati per la strada, sono stati allestiti tre campi per le maestranze impegnate nei lavori - europei, africani e addetti alle pulizie e alla ristorazione.
Intorno, la popolazione locale guarda con sospetto e disinteresse ad un’opera della quale non riconosce il valore, mentre gli operai, arrivati da ogni parte del paese, sperano nelle potenzialità commerciali che la strada offrirà a tutti.

La visione di chi abita e di chi costruisce parte da una insanabile frattura culturale: il popolo del bush conosce gli spazi della savana, e vive secondo i ritmi di natura - il tempo si misura in stagioni, lo spazio in sentieri percorsi dai dromedari. Di contro, i lavoratori arrivati al cantiere da città e villaggi lontani sono in cerca di uno stipendio migliore e di un futuro meno difficile, tempi rapidi di percorrenza e vie più comode.
Con una narrazione pacata come la vita nel deserto, a volte quasi schematica, la regista non prende mai posizione, limitandosi a mostrare e ad aggiungere piccoli dettagli narrativi attraverso le notizie della radio o della televisione.

Living, building è stato prodotto in Francia da Fin Avril e L’Outil, e fra un mese sarà presentato in Concorso al Festival Cinéma du Réel (22 marzo - 3 aprile 2012).

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