22/03/2012 - Semaforo verde per il piano francese di digitalizzazione dei film del patrimonio guidata dal CNC, primo accordo per Gaumont

Lo stato di ottima salute del cinema francese al momento attuale, che Harvey Weinstein non ha esitato a definire "età dell'oro", non si limita al successo delle novità nazionali nei cinema e nei palmarès internazionali, all'alto tasso di produzione e a una buona frequentazione. Anche la reattività dei poteri pubblici dinanzi alle evoluzioni tecnologiche fa la sua parte. In piena espansione, le offerte legali di VOD, che assecondano l'evoluzione del consumo di film e rappresentano un ingrediente indispensabile nella lotta alla pirateria, offrono una nuova vetrina espositiva ai film del patrimonio cinematografico, indispensabili per assicurare un'educazione all'immagine alle giovani generazioni di cinefili.

La sfida è stata colta dallo Stato francese che si è impegnato in un vasto piano di digitalizzazione e di conservazione (corti e lungometraggi prodotti prima del 2000), attraverso il Centre National du Cinéma et de l’image animée (CNC), con un budget di 400 M€ in sei anni. La Commissione europea ha dato ieri il via libera all'operazione che riguarderà soprattutto i film dalle prospettive commerciali limitate.

I titolari dei grandi cataloghi di film (Gaumont, Pathé, StudioCanal, Studio 37, EuropaCorp, TF1 Droits Audiovisuels e SNC per M6), per i quali è prevedibile un aumento degli incassi, dispongono di un'altra via d'accesso alla digitalizzazione attraverso i 100 M€ del Grande Prestito sugli Investimenti Futuri introdotto nel 2010 dallo Stato francese. In tale quadro, Gaumont ha firmato questa settimana il primo accordo importante per 270 film che saranno digitalizzati nell'arco di quattro anni. Lo Stato francese investirà 10 M€ attraverso la Cassa dei Depositi, in cambio di una parte dell'incasso dell'esercizio dei titoli su un periodo di 15 anni.

(Tradotto dal francese)