23/04/2012 - Il dramma del turco Emin Alper presentato in anteprima nordamericana al Tribeca Film Festival, attualmente in corso

L’esordiente turco Emin Alper ha ricevuto una menzione speciale nella categoria Miglior Debutto all’ultima Berlinale per l’elegiaco (e duro) Beyond the Hills.

Scritto dal regista, il film è stato presentato in anteprima nordamericana al Tribeca Film Festival, attualmente in corso, e ha buone probabilità di piacere al distributore locale di film turchi e autori come Nuri Bilge Ceylan (Once upon a Time in Anatolia [+leggi anche:
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Alper e gli altri registi mostrano tutti un profondo interesse per la caratterizzazione, e un’attenta considerazione per i panorami, le suggestioni che generano e la gente che li abita (una necessità per questo tipo di cinema, che mostra una superficie nella quale non succede mai molto — ma solo per gli spettatori poco attenti).

E com’è giusto per un film intitolato Beyond the Hills (Oltre le colline, ndT), sono la minaccia di fondo, la violenza che la rende visibile e la precisa relazione causa-effetto a far discutere.

Una faida infuria nella tenuta di campagna dell’anziano Faik (Tamer Levent), che accusa nomadi vagabondi (che nessuno vede) delle colline del titolo di sconfinare nelle sue terre con bestiame affamato. Per difesa, ha rubato una delle loro capre con il suo corpulento aiutante (Mehmet Ozgur) in occasione dell’arrivo del figlio (Reha Ozcan), appena giunto con i figli adolescenti.

Pian piano, sarà chiaro che tutti nascondono qualcosa (e che non tutte le soggettive corrispondono a quello che i personaggi riescono a vedere) e che l’oscura presenza di una minaccia in agguato dietro le colline è il facile capro espiatorio per tutte le questioni, grandi e piccole — punto che Alper rende con finezza.

Il film è stato prodotto da Bulut Film, Alper Film e Two Thirty Five.

(Tradotto dall'inglese)