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PRODUZIONE Estonia

A Spell To Ward Off The Darkness, riprese completate in Estonia

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- Le riprese del nuovo documentario degli artisti e filmmaker Ben Rivers e Ben Russell si chiudono sull'isola estone di Vormsi. Cineuropa li ha incontrati a Tallinn

Dopo le riprese in Finlandia, Norvegia ed Estonia, gli artisti e filmmaker pluripremiati Ben Rivers e Ben Russell hanno completato la produzione della loro collaborazione A Spell To Ward Off The Darkness, Premio al Miglior Progetto al FidLab Marseille 2010. Il documentario viene descritto come “un'inchiesta sulle possibilità dell'esistenza spirituale in una cultura occidentale sempre più secolare, [che] coreografa le azioni dei non-attori tra i panorami scandinavi nel tentativo di arrivare ad un ibrido documento del passato, presente e futuro: la registrazione di un'esperienza che propone la fede nella trascendenza come alternativa viabile alla vita attuale”.

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Il precedente film di Rivers, Two Years At Sea (2011), aveva raccolto il successo sia nel circuito festivaliero che alla sua uscita nel Regno Unito all'inizio dell'anno, mentre Russell ha conquistato il Premio FIPRESCI al Festival di Rotterdam 2010 con Let Each One Go Where He May (2009).

Sulla realizzazione del documentario nell'area, Rivers ha spiegato a Cineuropa: “Volevamo realizzare il film a Nord: è venuto fuori un mutuo interesse per la Norvegia, i Pagani, il black metal e i panorami. Ma man mano che il film andava avanti, abbiamo capito per varie ragioni che non volevamo restare legati alla Norvegia, ma rimanere comunque in Scandinavia e scendere nei Paesi baltici”.

“Siamo finiti in Estonia”, ha aggiunto, “perché, per scelta o per puro caso, il posto in cui ci siamo trovati a girare era l'isola di Vormsi, abitata inizialmente da Orm il Vichingo, che ci sembrava in qualche modo molto scandinava. E ho pensato di che a Vormsi l'influenza era più forte che nel resto dell'Estonia. Ma oltre a questo, c'era la relazione che l'Estonia ha con questa idea di comunità, dopo la lunga occupazione da parte dell'Unione Sovietica”.

Il film, che ha un budget di 103.877 euro, con fondi di Rouge International e Black Hand, andrà ora in post-produzione.

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(Tradotto dall'inglese)

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