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PRODUZIONE Italia

Il rapimento di una rom in Dimmi che destino avrò di Peter Marcias

di 

- Il nuovo film dell'autore de I bambini della sua vita è sostenuto dalla neonata Sardegna Film Commission e ha come protagonisti l'albanese Luli Bitri e Salvatore Cantalupo

E' incentrato sull'incontro-scontro tra due culture, tra rom e gagè, tra zingari e "gli altri", il nuovo film di Peter Marcias, Dimmi che destino avrò, attualmente in fase di montaggio. Prodotta da Gianluca Arcopinto e Fondazione "Anna Ruggiu" con il sostegno della neonata Sardegna Film Commission (leggi la news), la pellicola è stata girata tra Cagliari e Parigi, e ha come protagonisti l'attrice albanese Luli Bitri (Amnesty [+leggi anche:
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) e Salvatore Cantalupo (Gomorra [+leggi anche:
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). Completano il cast Andrea Dianetti, Pietrina Menneas, Davide Careddu e Nino Nonnis, oltre a numerosi interpreti gitani.

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La sceneggiatura, scritta da Gianni Loy, affronta il tema della difficile integrazione dei rom in Italia e in Europa: Giampaolo Esposito (Cantalupo) è un commissario di polizia sulla cinquantina i cui unici interessi sono il lavoro e la squadra di calcio del Cagliari. La sua quotidianità viene sconvolta quando gli viene assegnata l'indagine su un presunto rapimento di una ragazza rom in un campo d'accoglienza alle porte della città. Questo caso lo porterà all'interno di una cultura che conosceva solo superficialmente, fino ad accettare di allenare un gruppo di ragazzini con la passione per il pallone. Fa inoltre amicizia con Alina (Bitri), giovane donna originaria del campo, che vive e lavora a Parigi e si batte per i diritti del suo popolo. Il rapporto tra Alina ed Giampaolo sarà il filo conduttore di una serie di vicissitudini che serviranno a esplorare le contraddizioni di leggi e pregiudizi razzisti contro i rom.

Dimmi che destino avrò, che vede il contributo di Alberto López Palacios alla fotografia, Stefania Grilli ai costumi e Danilo Torre al montaggio, sarà nelle sale cinematografiche entro la fine del 2012. Il film ha ottenuto il patrocinio Unicef nazionale e l'interesse dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali.

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