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ROMA 2012 Prospettive Italia

Viaggio nel tempo in La scoperta dell'alba di Susanna Nicchiarelli

di 

- Nel suo secondo lungometraggio, la regista di Cosmonauta rievoca gli anni di piombo attraverso un espediente fantastico. Il film ha aperto la sezione Prospettive Italia del Festival di Roma

Ricorda un episodio della celebre serie tv Ai confini della realtà, il nuovo film di Susanna Nicchiarelli: quello in cui un giovanissimo Bruce Willis telefonava a se stesso dieci minuti dopo. Anche in La scoperta dell'alba [+leggi anche:
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, ispirato all'omonimo romanzo di Walter Veltroni, la protagonista dialoga al telefono con se stessa, ma trent'anni prima. Nell'anniversario della scomparsa di suo padre, vorrebbe cambiare il corso degli eventi. Ma il passato non si cambia. Scoprire la verità invece è possibile.

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Presentato in apertura della sezione Prospettive Italia del 7° Festival internazionale del film di Roma, il secondo lungometraggio della regista romana (dopo Cosmonauta [+leggi anche:
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, premio Controcampo Italiano a Venezia 2009) rievoca attraverso questo espediente fantastico gli anni di piombo, quelli della lotta armata e del terrorismo, in un continuo andirivieni tra passato e presente, tra 1981 e 2011. Caterina (Margherita Buy) e Barbara (interpretata dalla stessa regista) sono sorelle e decidono di mettere in vendita la casa al mare di famiglia, abbandonata da anni e piena di ricordi. Nella casa, Caterina trova uno di quei vecchi telefoni a disco. Prende la cornetta e, per gioco, compone il numero della sua vecchia abitazione. Con sua grande sorpresa, all'altro capo risponde una bambina. Si avvicina il trentesimo anniversario della misteriosa scomparsa di suo padre, docente universitario, per mano delle Brigate Rosse. Questo dialogo telefonico attraverso il tempo porterà Caterina a scoprire una sconvolgente verità.

La prima impressione è che la regista, nell'adattare il romanzo, ci abbia messo molto di suo e dei suoi ricordi personali. Gli anni '80 sono ricostruiti con minuziosità, attraverso le canzoni, i giochi, le mode (l'aerobica, ad esempio) e certi simboli che chi è stato bambino in quegli anni, a Roma, ricorda vividamente (la ruota panoramica dell'Eur). Nicchiarelli conferma: "Il libro era ambientato nel 1977. Ho spostato l'anno al 1981, perché potessi ricordarlo anch'io". La paura, anche quella, è un ricordo d'infanzia per la regista: "La polizia, i posti di blocco, il timore che succedesse qualcosa ai miei genitori".

Il film offre anche uno spunto di riflessione sui familiari delle vittime del terrorismo. Chissà quante di loro avrebbero voluto riportare indietro le lancette e cambiare la storia. Ma anche una nota ironica: molti figli delle vittime scrivono libri, ma alcuni rievocano cose accadute quando erano troppo piccoli per ricordare davvero ("Come fa a ricordare i Mondiali del '78 se aveva solo tre anni!"). La sceneggiatura ogni tanto vacilla: un professore scompare, possibile che in trent'anni non abbiano mai perquisito il suo garage?

Prodotto da Fandango con Rai Cinema, La scoperta dell'alba uscirà in sala il 10 gennaio con 01.

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