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ROMA 2012 Alice nella Città

Jeunesse, malinconico addio al padre

di 

- Il lungometraggio di debutto di Justine Malle, figlio dello scomparso regista francese Louis Malle, è stato presentato in Alice nella Città

Justine Malle [sulla sinistra nella foto], figlia dello scomparso Louis — regista francese autore di opere straordinarie e acclamate in tutto il mondo come Il mondo del silenzio, documentario subacqueo premiato a Cannes (1955), e Arrivederci ragazzi, Leone d’Oro a Venezia (1987) — debutta con Jeunesse [+leggi anche:
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(Youth), presentato ieri (12 novembre) nel concorso dell’evento per ragazzi Alice nella Città del festival di Roma.
Il film racconta un momento determinante della sua giovinezza (da cui il titolo): il passaggio all’età adulta che coincide con l’ultimo anno di vita dell’amatissimo padre (venuto a mancare nel 1995 per un linfoma) e con il suo primo grande amore (un ragazzo che diverrà in seguito suo marito).

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In Jeunesse è impossibile prescindere dal dato autobiografico: mutati i nomi e i luoghi (la protagonista del film si chiama Juliette, il padre Pierre, e l’ambientazione è in Francia, non nella California degli ultimi anni di Malle) e persino la malattia, le situazioni, le parole e le emozioni sono quelle più private di un rapporto speciale tra padre e figlia.

Juliette (interpretata da un’altra figlia e sorella d’arte, Esther Garrel [sulla destra nella foto]) ha vent’anni e moltissime insicurezze. Soltanto il padre, regista famoso (Didier Bezace, l’anno scorso a Cannes con L'Exercice de l'État [+leggi anche:
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intervista: Pierre Schoeller
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/The Minister) che vive in un buen retiro nella campagna francese, la guida e la sostiene, mentre la madre, attrice bellissima, vive con lei a Parigi.

La malattia improvvisa del padre coglie Juliette in un momento piuttosto complicato: gli studi di filosofia non vanno granché bene, e non va meglio col ragazzo di cui è innamorata, Benjamin, ‘bobo’ parigino insofferente a possibili complicazioni sentimentali.

Le condizioni di salute della persona che ama di più al mondo peggiorano rapidamente, mentre lei è presa dagli esami e da sentimenti che non conosce. Messa di fronte alla fine incombente, Justine è costretta ad un cambiamento che la spingerà ad affrontare la vita in maniera totalmente nuova.

Jeunesse nasce dall’evidente bisogno di raccontare una storia personale, ma l’eccessiva aderenza ai ricordi gli impedisce di toccare emozioni più universali, limitando così l’empatia dello spettatore. E autoreferenziali sono anche le citazioni assai poco velate (il video che la ragazza guarda è tratto da L’India Fantasma, nota serie di documentari di Louis Malle) e i giochi intellettualistici (come il rimando dei nomi Justine e Juliette, anti-eroine di Sade). Più interessante è invece lo stile, piuttosto classico e privo di sorprese ma intriso di una delicata malinconia.

Il film è prodotto da Tupelo Films.

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