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FILM Italia

In sala S.B. Io lo conoscevo bene

di 

- Il documentario diretto da Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella distribuito da Intramovies Picks da martedì, in piena campagna elettorale

Il 12 novembre 2011 Silvio Berlusconi rassegna le dimissioni da primo ministro dopo aver presieduto quattro governi nel corso di 17 anni. Sembra la definitiva caduta di un impero. In realtà il cavaliere è di nuovo in sella e per conoscere il suo destino bisognerà aspettare le prossime elezioni.

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, documentario scritto e diretto da Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella e prodotto da Kinesis Film che arriva in sala dal 5 febbraio dopo essere stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2012 nella sezione Prospettive Italia. A distribuirlo sarà Intramovies Picks, la neonata branca distributiva italiana della società di vendite internazionali indipendente Intramovies. Il Pdl, il partito di Berlusconi, critica la scelta di distribuire il film proprio in piena campagna elettorale. Giovanni Fasanella precisa che “è solo una coincidenza. Chi poteva immaginare che l'annuncio del ritiro definitivo non fosse vero?”.

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Di documentari sul''imprenditore e politico italiano se ne contano finora una decina, dal francese "Sua maestà” Silvio Berlusconi di Stéphane Bentura del 2003 a Silvio Forever [+leggi anche:
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di Roberto Faenza e Filippo Macelloni del 2011. Ciò che differenzia S.B. Io lo conoscevo bene dagli altri è che la biografia di Berlusconi viene ricostruita sostanzialmente attraverso interviste con amici, ma soprattutto ex amici, del Cavaliere. Uomini e donne che hanno creduto in lui, e sono rimasti profondamente delusi dall'esperienza del "berlusconismo".

Vittorio Dotti, avvocato personale e amico di Berlusconi, l'ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri, i giornalisti Giuliano Ferrara e Paolo Guzzanti, l'ex manager di Publitalia Armando Cicero, il responsabile della comunicazione di Fininvest Davide Rampello, l'ex show girl e poi parlamentare Gabriella Carlucci, il potentissimo ex ministro Paolo Cirino Pomicino, il responsabile della struttura segreta "Gladio" Francesco Gironda, il generale Luigi Manfredi, l'ex pubblico ministero dell'inchiesta Mani Pulite Tiziana Parenti, lo psichiatra Alessandro Meluzzi... Persone molto diverse tra loro, ma accomunate da una vicinanza trasformatasi spesso in disillusione, raccontano il Berlusconi grande comunicatore di massa che ha fatto presa - spiega Dotti - con tre elementi fondamentali: "semplicità del linguaggio, buonsenso e superficialità".

Viene ricostruito il suo passato di imprenditore edile e poi editore televisivo amico del leader socialista Bettino Craxi. La sua scalata al potere e il desiderio di essere amato, il senso di rivalsa nei confronti dell'elite imprenditoriale costituita dai De Benedetti, i Pirelli, i Tronchetti Provera. La nascita di Pubblitalia per mano del fidatissimo Marcello Dell'Utri. La discesa in campo politica nel deserto creato nell'area moderata dalla mega-inchiesta sulle tangenti. Nessun accenno alle vicende giudiziarie ma alcuni momenti di vero imbarazzo, come le immagini della regina d'Inghilterra durante una foto di gruppo coi capi di stato che si gira ed esclama: "Ma chi è quest'uomo? Deve proprio urlare?" L'ultimo capitolo ha per titolo "il crollo dell'impero". Ne siamo certi?

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