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USCITE Italia

Vaporidis e Bosca coppia gay in Outing, ma solo per lavoro

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- Il film diretto da Matteo Vicino è una commedia politicamente scorretta su coppie di fatto, meritocrazia e pregiudizi. Nelle sale il 28 marzo con Al Entertaiment

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di Matteo Vicino. L'opera seconda del regista, già autore di Young Europe (premio della miglior regia al Festival internazionale di Milano), sarà distribuita nelle sale italiane in 200 copie nel weekend di Pasqua (28 marzo). Numeri importanti per una piccola casa di distribuzione, Al Entertaiment. "Ci confronteremo con le più importanti major", afferma Roberto Cipullo, che con la sua Camaleo ha prodotto la pellicola insieme a Red Carpet, "ma questo film è una dichiarazione d'amore e di follia".

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Outing è infatti una commedia politicamente scorretta con protagonisti due amici (Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca - foto) che si fingono gay per accedere a un fondo riservato alle coppie di fatto e realizzare i propri sogni professionali. Una truffa bella e buona. E così, nonostante sia ambientato in Puglia e il motore del plot siano proprio le istituzioni regionali, il film non ha ricevuto un euro di finanziamento pubblico. Eppure non poteva essere girato altrove: "Parla di un governatore che lancia un bando per le coppie di fatto", precisa Cipullo, "e la Puglia ci è sembrato il luogo d'elezione (il presidente della regione, Nichi Vendola, è dichiaratamente omosessuale, ndr)". Ma dopo un iniziale misunderstanding, la Regione sembra aver riconosciuto la validità dell'opera: Outing sarà presentato in anteprima al Festival di Bari il 27, con Vendola in platea.

La svolta conciliante del film, d'altronde, non lascia spazio a polemiche: dopo un crescendo di situazioni rocambolesche, la truffa non andrà in porto, e a vincere saranno la meritocrazia, l'amore e la verità. Il fine giustifica i mezzi? A questa domanda centrale, lo spettatore non riceve una risposta chiara. Perché tra giornalisti integerrimi, mafie locali, omosessuali non dichiarati, raccomandati senza merito, tragici incidenti e la spietata moda milanese, tra farsa e denuncia sociale, tra gag con transessuali e piume di struzzo e riferimenti a Ilaria Alpi (la brava giornalista italiana uccisa in Somalia 19 anni fa), lo spettatore smarrisce il vero spirito del film, giusto un po'.

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