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RIFF 2013 Italia

Ombline, 18 mesi tra le mura di un carcere

di 

- Nel suo lungometraggio di debutto, il francese Stéphane Cazes esplora il tema della maternità in un ambiente difficile

Una giovane donna con un bambino di poco più di un anno in braccio legge da un libro illustrato la storia dell’Arca di Noè. L’inquadratura si allarga, e rivela che la stanza in realtà è una cella, e che delle guardiane stanno aspettando che la madre saluti il figlio prima di portarlo via — la durezza della scena non ne muta però il profondo senso di intimità e di tenerezza. 

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, lungometraggio di debutto del francese Stéphane Cazes presentato ieri (8 aprile) in concorso al RIFF, nasce dal desiderio del regista di esplorare il tema della maternità in un ambiente difficile come quello delle carceri. Cazes ha impiegato dieci anni per sviluppare la sua idea, nata nel 2002 in forma di cortometraggio, ha incontrato detenute e guardie carcerarie e svolto attività di sostegno scolastico in prigione attraverso l’associazione francese Genepi.

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La protagonista Ombline (l’attrice e modella Mélanie Thierry) ha vent’anni e molta rabbia dentro. È in carcere per aver aggredito un poliziotto, ma anche fuori le cose non andavano troppo bene: sua madre è morta quando era troppo piccola per ricordarla, il padre è da anni in prigione, è cresciuta in un istituto dove ha conosciuto un grande amore, morto anch’egli, travolto dalla malavita.

L’unica luce è la scoperta della gravidanza, che porta avanti tra le mura della sua cella. Quando il bambino nasce, Ombline ha diritto a passare 18 mesi nel nido del carcere. Ai momenti di tenerezza si alternano gli scontri con le guardiane e la consapevolezza che presto dovrà decidere a chi affidare suo figlio. In un processo quasi salvifico di presa di coscienza, Ombline dovrà imparare a gestire la rabbia e ad assumersi la responsabilità del suo nuovo ruolo. 

Il risultato è un film intenso e drammatico, guardato sempre attraverso gli occhi della protagonista (la macchina da presa non esce mai dai confini del suo spazio visivo) che riesce a mantenere una sua unità drammaturgica nonostante alcuni difetti da opera prima — la colonna sonora ruffiana che sottolinea gli eccessi melodrammatici ed un finale consolatorio che smussa gli angoli di una storia di violenza e alienazione.

Distribuito in Francia nel settembre 2012 da Zed, Ombline è prodotto da Ilann Girard per Arsam International, Jérémy Zelnik per Dibona Films, Diana Elbaum e Sébastien Delloye per Entre Chien et Loup

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