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EDITORIALE Alexandra Lebret, amministratore delegato di EPC

'La chiusura di Alta è un allarme rosso'

- Il direttore generale dello European Producers Club (EPC) lancia l’allarme dopo l’annuncio della chiusura della compagnia spagnola Alta Films

Noi, come produttori europei uniti nello European Producers Club vogliamo rendere noto il nostro dispiacere per la perdita di uno dei principali attori europei.

La chiusura di Alta films, bandiera della distribuzione del cinema europeo in Spagna, (leggi news), è il segnale preoccupante del pericolo che grava sulla nostra industria culturale. Non possiamo chiudere un occhio, perché è il sintomo della grave crisi che minaccia le nostre industrie culturali.

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Sono tre i fattori che hanno determinato la fine di Alta:

1. La mancanza assoluta di un controllo efficace sulla pirateria: una decisione politica che non solo allontana il pubblico dai cinema ma svaluta il prodotto cinematografico e dà al pubblico il segnale dello scarso valore del cinema.

2. L’aumento dell’IVA sui biglietti al 21% in Spagna, il più alto in Europa. È anche una decisione politica miope, perché l’aumento delle tasse non compenserà in nessun modo le perdite dei distributori e dell’industria cinematografica in Europa.

3. La tv pubblica spagnola, TVE, canale senza pubblicità, considerata un servizio pubblico, sta ancora investendo 80 milioni di euro l’anno in produzioni americane prive di valore culturale, mentre gli investimenti sul cinema europeo sono inferiori della metà. Oltre a questo, continuano a programmare prodotti statunitensi: titoli comprati in pacchetti e trasmessi in prima serata, mentre il cinema europeo è relegato in orari marginali. Tutto questo è contro una decisione politica, poiché TVE è di proprietà del Governo e non può giustificare questa programmazione, dato che è priva di pubblicità e non ha bisogno di uno share di mercato per supportare gli incassi pubblicitari ma, al contrario, è interamente finanziata dal Governo e quindi dalle tasse dei cittadini.

La concorrenza irragionevole delle major americane nelle grandi campagne pubblicitarie rende il cinema europeo incapace di competere. Le pesanti campagne di marketing delle major rendono la concorrenza impossibile, poiché le major hanno la possibilità di far pagare i diritti di diffusione televisiva calcolati sugli incassi ai botteghini e quindi di investire ancora di più. Il cinema europeo non ha formule simili per i diritti televisivi.


Penso che il fallimento di Alta Films sia una ‘bandierina rossa’ che deve farci focalizzare su una seria tendenza che può uccidere la nostra industria culturale.

La mancanza di politiche su questi tre fronti è estremamente rischiosa per noi e per la cultura europea, e dobbiamo ribellarci.

La chiusura di Alta è un allarme rosso che non possiamo permetterci di ignorare.

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(Tradotto dall'inglese)

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