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FESTIVAL Italia

C'è un po' di Europa nel Cinema Africano

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- La 23ma edizione della rassegna che si tiene a Milano fino al 10 maggio è un buon esempio della capacità dei continenti extraeuropei di attirare coproduzioni del Vecchio Continente

La 23ma edizione delFestival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, che si tiene a Milano fino al 10 maggio, è un buon esempio della capacità dei continenti extraeuropei di attirare coproduzioni del Vecchio Continente.

Il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, che privilegia le opere di giovani registi, vede tre titoli coprodotti dalla Francia: Chroniques d'une cour de récré [+leggi anche:
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del marocchino Brahim FritahLe Djassa a pris feu [+leggi anche:
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di Lonesome Solo (Costa D'Avorio), Round Trip del sirianoMeyar Al Roumi. Mentre Tanta Agua [+leggi anche:
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 di Ana Guevara Pose e Leticia Jorge Romero è una coproduzione Uruguay/Messico/Paesi Bassi, La Francia investe anche nei documentari in concorso di Paesi molto diversi come Haiti, con Assistance Mortelle [+leggi anche:
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 di Raoul Peck, e Qatar, con Ô mon corps! di Laurent Aït Benalla. Nel concorso Miglior Film Africano, il Portogallo sostieneA batalha de Tabatô [+leggi anche:
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di João Viana e O grande Kilapy di Zezé Gamboa (Angola). Una novità importante riguardo ai film in concorso è che molti dei titoli presentati al Festival saranno presi in distribuzione per il circuito non commerciale in Italia, in particolare per il settore dell’educazione.

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Il Concorso Extr’A èdedicato ad opere di cineasti italiani che si confrontano con altre culture e con le tematiche dell’immigrazione. Tra i titoli selezionati: il poetico bianco e nero della coppia di registi Alessandro Baltera e Matteo Tortone in Swahili Tales: un film diviso in tre capitoli, un sunto estremamente preciso sull’attualità dell’Africa in poco più di 30 minuti; In nome del popolo italiano di Gabriele Del Grande e Stefano Liberti, brevissimo ma acuto flash sui CEI (Centri di identificazione ed espulsione); la web-tv libera e alternativa di quattro giovani tunisini che raccontano la cronaca del proprio Paese nel documentario di Paola Piacenza In uno stato libero

La sezione Fuori Concorso presenta Khalid for President! di Arrigo BenedettiLa nostra Africa di Marta Musso, mentre nella sezione Mondo Arabo spiccaI Don’t Speak Very Good, I Dance Better di Maged El Mahedy (Italia/Egitto),premio al miglior documentario al Torino Film Festival.

Altra novità la partecipazione agli Expo Days del mese di maggio.  La nuova sezione del Festival, Films That Feed, vuole dare voce al cinema d’autore per volgere uno sguardo non convenzionale sui temi del cibo e dell’alimentazione.

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