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INDUSTRIA Italia

Taglio al tax credit: "Boicottiamo la Mostra di Venezia"

- Associazioni e sindacati annunciano iniziative di protesta se il governo non ripristinerà il tax credit sulla cifra minima indispensabile di 90 milioni

Il mondo del cinema si mobilita per il ripristino del tax credit sulla cifra minima indispensabile di 90 milioni di euro e annuncia iniziative di protesta, proclamando uno stato di agitazione permanente, con un presidio delle sedi del ministero della Cultura, e iniziative di lotta il 6 luglio alla Consegna dei Nastri d’Argento a Taormina.

"Se in occasione della conferenza stampa di fine luglio per la presentazione della Mostra del cinema di Venezia il tax credit sarà stato reintegrato, festeggeremo il risultato con il Governo", si legge in un comunicato congiunto firmato da associazioni e sindacati riunitisi a Riccione per Ciné. "In caso contrario saranno messe in campo forme di protesta che potranno arrivare anche al boicottaggio di ogni manifestazione pubblica del cinema italiano cominciando proprio dal prossimo festival di Venezia".

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Il taglio del tax credit e la sua scadenza a fine 2014 rendono impossibile progettare nuove produzioni cinematografiche, condannando il settore alla chiusura; questa grave inadempienza vanifica l'effetto attrattivo nei confronti delle produzioni internazionali che stavano tornando a girare in Italia, ed invece preferiranno nuovamente altre location europee. Così come la mancata estensione del tax credit all'audiovisivo continua a fare dell'Italia un paese ostile allo sviluppo della produzione indipendente.

"2500 lavoratori da oggi sono a rischio licenziamento, le intelligenze, le alte qualifiche di chi fa cinema e televisione in Italia sono costrette al silenzio e all’inattività", denunciano le associazioni.

Secondo i rappresentanti del cinema, i fondi necessari al reintegro ci sarebbero. Sono le accise sui carburanti stabilite da un decreto di tre anni fa. Quelle accise non sono state cancellate quindi le coperture permangono. Il tax credit ha riportato nelle casse dello stato risorse infinitamente maggiori di quelle investite con la defiscalizzazione. Il cinema e l’audiovisivo sono industrie che permettono, con investimenti ragionevoli, un enorme sviluppo.

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