07/10/2013 - Il Filmfest Hamburg premia Dylan Mohan Gray e l’iraniano Mohammad Rasoulof

“Abbiamo avuto proiezioni molto affollate, con più di 250 ospiti fra i quali registi, attori e produttori e un pubblico che ama partecipare alle discussioni e non ha paura di temi politici”, riassume il direttore del Filmfest Hamburg Albert Wiederspiel dopo i dieci giorni dell’evento. “Il pubblico ci ha seguiti nel nostro viaggio intorno al mondo del cinema, e una prova evidente è la sezione Iran Deluxe, la retrospettiva di maggiore successo di sempre al nostro festival”.

Alla serata di chiusura, il direttore del festival ha dato il benvenuto a Isabella Rossellini, in città per presentare il suo libro fotografico sulla madre Ingrid Bergman con foto personali mai pubblicate prima. L’attrice ha consegnato il Premio Montblanc allo Script alla scrittrice e regista Katrin Gebbe per il suo debutto Tore tanzt [+leggi anche:
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scheda film], nel quale mostra chel’animo umano resta un mistero.

Un nuovo riconoscimento che comprende un premio in denaro 5.000 è dedicato al cinema politico. Il premio è andato ex-aequo al documentario di Dylan Mohan Gray Fire in the Blood sull’AIDS nei paesi in via di sviluppo e la battaglia per una medicina a prezzi sostenibili e Manuscripts Don’t Burn (in foto) dell’iraniano Mohammad Rasoulof, il cui passaporto è stato confiscato di recente. Per lui ha ricevuto il premio il regista di Amburgo Fatih Akin. “È stato l’aiuto regista del mio secondo film Im Juli ma aveva così tanta esperienza che ho imparato io da lui”, ha commentato Fatih Akin, che ha letto una nota del regista: “Non avevo idea di aver fatto un film politico”, ha dichiarato nel suo messaggio Mohammad Rasoulof.

Il Premio C.I.C.A.E., che comprende un supporto alla distribuzione tedesca da 5.000 euro del Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein è andato a Venere in pelliccia [+leggi anche:
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(Tradotto dall'inglese)