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VIENNALE 2013

Medeas: distruggere i muri familiari

di 

- Il freddo dramma di Pallaoro rimuove gli strati di una fortezza familiare e personale fino a un amaro e nudo punto morto esistenziale

Medeas: distruggere i muri familiari

Il premiato regista italiano Andrea Pallaoro è passato dal corto al territorio del lungometraggio col suo ultimo film. La preoccupazione principale del regista è l'indagine della percezione umana dell'alienazione e l'intimità, temi alla base di Medeas [+leggi anche:
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(in foto), proiettato alla Viennale (24 ottobre-6 novembre), che si allinea all'ondata allarmista con un rapporto sul crollo di istituzioni come la famiglia.

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Oggetto dell'osservazione è una famiglia di campagna che vive tra vaste pianure. La routine quotidiana nei campi avviene nel silenzio, non solo a causa della madre muta. Tutti i membri hanno dei problemi, ma i genitori sfuggono e delle ragioni non si parla mai.

Il padre lavora duramente in un'allevamento di bovini per far quadrare i conti, e la moglie è una casalinga imprigionata tra le mura domestiche, che lascia raramente con la scusa  di fare la spesa, per incontarsi con un giovane meccanico di una stazione di servizio locale. I figli più giovani cercano di comprendere il mondo, e i più grandi affrontano l'emergente sessualità. La tensione inizia a ribollire quando la moglie rifiuta di compiere il suo “dovere coniugale”, spingendo il marito letteralmente alla follia.

Medeas è uno studio minimalista, il ritratto di una famiglia sull'orlo della crisi di nervi – ma non rumorosa, e nemmeno scontata. È una crisi intangibile e sottile, che rimuove lentamente gli strati di una fortezza familiare e personale fino ad un amaro e nudo punto morto esistenziale. Pallaoro adatta lo stile di regia a questo assunto in una lenta serie di scene dedicate ad uno o due membri. Le splendide riprese attraverso porte, specchi, corridoi e finestre e in generale le scene d'interni costruiscono un'atmosfera soffocante e disperata. La dicotomia della vita nella casa e fuori forma un parallelismo con gli obblighi e i desideri.

La narrazione passa attraverso le immagini, con una composizione coinvolgente e una giustapposizione tracciata con cura. L'assenza di dialoghi e l'ascetica esecuzione facilitano un'esperienza di visione priva di giudizi e imparziale, nella quale bene e male sono virtualmente inesistenti. La prospettiva sfocata su chi è il colpevole e chi la vittima consente allo spettatore di percepire i personaggi come 'oggetti' plastici e difficili. Dopo tutto, il motore della storia non è uno scenario da poliziesco ma la più ampia configurazione psicologica dei personaggi e delle loro vite interiori. Anche se il centro del conflitto è tra moglie e marito, i ragazzi non partecipano alla faida ma hanno i loro problemi, e questo rende Medeas un'osservazione psicologica in ogni senso possibile.

Medeas è prodotto da Varient.

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(Tradotto dall'inglese)

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