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ROMA 2013

Il Sud è niente, realismo magico sullo Stretto

di 

- Il regista esordiente Fabio Mollo usa un linguaggio rarefatto e colto, impreziosito dalla naturalezza della giovane attrice Miriam Karlkvist

Il Sud è niente, realismo magico sullo Stretto
Miriam Karlkvist in Il Sud è niente

Una ragazza che sembra un ragazzo, chiamata Grazia, e una barca azzurra chiamata Pietro in secca su una spiaggia bianchissima. Siamo sullo Stretto di Messina, nel quartiere Gebbione nella periferia Nord di Reggio Calabria, dove è ambientato Il Sud è niente [+leggi anche:
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 di Fabio Mollo, selezionato nella sezione Alice del Festival di Roma. Il titolo di questa coproduzione franco-italiana viene da una frase della nonna (Alessandra Costanzo) della protagonista del film, interpretata dalla non professionista Miriam Karlkvist: "Il Sud è niente, e niente succede". Quello che succede lo sanno tutti, ed è ciò che sperimentano sulla loro pelle ogni giorno gli abitanti onesti.

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Tra questi c'è il padre di Grazia, Cristiano (Vinicio Marchioni), venditore di stoccafisso. Il boss locale ha intenzione di comprare botteghe e case del quartiere e per questo gli fa sapere di preparare in fretta le valige se non vuole fare una brutta fine. Il figlio maggiore di Cristiano, Pietro, se n'è misteriosamente andato anni prima. Per Grazia il fratello sconosciuto è un'ossessione: in un radicale processo di identificazione fisica, la ragazza nega la propria femminilità, vestendosi come un ragazzo, e un giorno crede addirittura di vedere suo fratello mentre parla con un giovane giostraio. E non è la sola.

Questo realismo magico in chiave mediterranea è la cifra del film e serve al regista esordiente  ad esplorare fino in fondo il rapporto padre-figlia. Chiuso in un dolore sordo, Cristiano non parla, per preservare la ragazza dal male che li circonda. Quando Grazia scoprirà la verità sul fratello e sarà finalmente in grado di liberare il proprio corpo, il discorso del film sarà chiaro: le nuove generazioni possono ribaltare la situazione, uscire dalla sottomissione, far sì che il Sud del mondo non sia più il nulla ma diventi qualcosa. Per dirlo, il regista - che ha in tasca un BA Honour Bachelor of Arts alla East London University - usa un linguaggio rarefatto e colto, che cita il cinema francese, impreziosito dalla fotografia di Debora Vrizzi e dalla naturalezza di Miriam Karlkvist.

Prodotto da B24 Film e Madakai in collaborazione con Rai Cinema, il film ha ricevuto tra gli altri il sostegno di Aide aux Cinémas du Monde del CNC e il Production Award del Torino Film Lab. L'uscita nelle sale italiane è prevista per il 5 dicembre con Istituto Luce-Cinecittà. La distribuzione internazionale è affidata a Doc & Film International, presente a The Business Street di Roma.

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