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BRATISLAVA 2013

Princess of Egypt: ai confini della sanità mentale di una madre

di 

- Il debutto di Jan Forsström è il ritratto dei confini della sanità mentale attraverso il desiderio genitoriale di protezione e di espiazione in un dramma minimalista ed efficace

Princess of Egypt: ai confini della sanità mentale di una madre
Princess of Egypt di Jan Forsström

Il debutto di Jan Forsström, The Princess of Egypt, è stato proposto fuori concorso all’International Film Festival of Bratislava nella sezione opere prime e seconde. Forsström ha lavorato per molti anni come sceneggiatore, e il suo passaggio alla regia sembra una scelta naturale. Come nel film svedese Eat Sleep Die [+leggi anche:
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, lo sceneggiatore e regista finlandese ruota attorno ai temi della mancanza di opportunità lavorative all’alba della crisi economica mondiale, ma continua a investigare su una crisi individuale.

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Marja cerca di far quadrare i conti facendo i turni di notte per la distribuzione dei giornali, affidata quasi solo a stranieri. Durante il giorno dorme e cerca di allevare la figlia piccola come può. Da madre single e senza uno stipendio fisso, la vita è una difficoltà continua. Le cose vanno di male in peggio quando incontra un suo ex-fidanzato ossessionato dall’idea di essere il padre della bambina, che la porterà alle soglie della follia.

La spirale distruttiva nasce da un innocente incontro ed esplode subito in un insano ed eccessivo atto  di autodifesa. Al centro dell’obiettivo è Emmi Parviainen, nel ruolo di madre che protegge in maniera insensata la figlia anche se il potenziale padre non commette abusi e non è insistente. Lo sfondo delle misere condizioni di vita è importante, ma il tema della crisi personale cresce per tutto il film. Princess of Egypt affronta i temi della maturazione e dello studio del personaggio: Marja era troppo giovane per avere un figlio, e deve confrontarsi prematuramente con la dura realtà e accettare lavoretti per coprire i costi di base. La figura della madre è doppia: da un lato è spinta da un istinto di persona che si è fatta da sé e vuole fare del suo meglio in condizioni non facili, dall’altro è sempre più possessiva con la figlia, unico pilastro della sua vita.

Come la protagonista, l’intero film opera su due piani. Quello sociale è costruito sullo studio del personaggio e sulla storia di maturazione che racconta il dopo-crisi nello spirito del suo tempo, quello psicologico ritrae un crollo personale come in un gangster movie. Il regista utilizza la stessa formula scelta da Eran Creevy per il finale di Shifty [+leggi anche:
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, ma se in Shifty il climax era il risultato dell’intenso ritmo e della suspense accumulata, nel caso di Forsström è l’atto disperato di un paranoico spinto dal basso status sociale e dallo zelo fanatico ed egoistico di proteggere un figlio.

Princess of Egypt è prodotto da Making Movies Yo.

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(Tradotto dall'inglese)

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