email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

TORINO 2013 Concorso

Vandal: racconto di formazione nel mondo dei graffiti

di 

- Il primo lungometraggio di Hélier Cisterne, in gara al 31mo Torino Film Festival, ha per protagonista un adolescente ribelle che diventa writer

Vandal: racconto di formazione nel mondo dei graffiti

Vandal è una scritta sui muri. E' la firma di un writer anonimo che compare nei posti più impensati, e le cui gesta incredibili sono documentate su YouTube. Un'ombra che si muove nella notte, mitica e inafferrabile. Proprio così, Vandal [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, si intitola l'opera prima del francese Hélier Cisterne, in concorso al 31mo Torino Film Festival. Ma il protagonista del film non è lui, bensì Chétif, sedicenne inquieto e ribelle che seguendo le orme del misterioso writer cercherà di trovare se stesso.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Quando arriva a Strasburgo, Chétif (Zinedine Benchenine) non ha mai usato una bomboletta spray. Mandato dagli zii per mettere la testa a posto, il ragazzo, di madre francese e padre maghrebino, si divide tra la scuola e il cantiere dove lavora, ed entra presto in conflitto con la sua nuova famiglia e i suoi nuovi compagni. Si sente soffocare, vuole andarsene. Poi incontra Elodie (Chloé Lecerf), ragazza problematica come lui, mascolina ma dal sorriso dolce, con cui scopre l'amore.

Ma è soprattutto suo cugino Thomas (Emile Berling) a convincerlo a restare. Studente modello e bravo ragazzo di giorno, Thomas nasconde una doppia vita notturna: quando cala il buio, si toglie gli occhiali, si infila il cappuccio e parte in spedizione coi suoi amici a colorare i muri della città. Una notte porta Chétif con sé. Quest'ultimo troverà così un modo per sfogare la sua rabbia.

Vandal oscilla tra racconto di formazione e dramma sociale facendo quello che i buoni film sanno fare: trasportare lo spettatore in un mondo poco conosciuto. Qui è il mondo delle bombolette, dei covi sotterranei, delle sfide tra writers, delle scorribande notturne: sagome nere col cappuccio e il volto coperto proiettano le loro ombre su muri e vagoni merci, pronte a dileguarsi al primo fanale d'auto, riemergere dal buio per completare l'opera, e all'alba, ammirare tutti i graffiti dai tetti della città.

Si rimane forse un po' delusi dal non sapere qualcosa di più del mitico Vandal. Inseguito dai suoi emuli, che ne vogliono scoprire l'identità, avrà un brutto incidente e uscirà di scena. Ma questo personaggio invisibile, che spicca proprio per la sua assenza, lascerà il segno in Chétif. Il gruppo si scioglie, il covo viene chiuso, ma il ragazzo avrà finalmente trovato il suo posto nel mondo, uno spazio tutto suo in cui sentirsi grande e guardare la vita dall'alto.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy