02/12/2013 - Oltre a ricompensare il grande cineasta inglese, il Festival di Berlino gli dedicherà una sezione Omaggio con dieci suoi film

Se il paladino inglese del cinema sociale, Ken Loach, non è mai andato alla Berlinale senza tornarsene a casa con qualche premio (e vi è stato invitato quattro volte), la 64ma edizione del grande evento cinematografico tedesco (che si terrà dal 6 al 16 febbraio 2014) gli offrirà, per la sua carriera, il trofeo che gli mancava: l'Orso d'oro.

Dieter Kosslick, direttore della Berlinale, ha dichiarato: "Ken Loach è uno dei più grandi registi d'Europa. In quasi cinquant'anni di carriera, ha dimostrato una grande continuità pur innovando ogni volta". Kosslick ha lodato anche il suo "interesse profondo per le persone e i loro destini individuali, così come il suo impegno sociale" e l'umorismo con cui Loach mette in luce le ingiustizie sociali.

Spesso supportato dall'ammirevole sceneggiatore Paul Laverty, Loach ha conquistato innumerevoli premi, in particolare a Cannes, dove ha presentato quattordici film e ricevuto quasi altrettanti riconoscimenti, tra cui la Palma d'oro nel 2006 per Il vento che accarezza l'erba [+leggi anche:
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intervista: Ken Loach
intervista: Rebecca O’Brien
scheda film] e il Premio della giuria l'anno scorso per La parte degli angeli [+leggi anche:
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intervista: Ken Loach
scheda film], eletto anche miglior film europeo dal pubblico di San Sebastian. A Venezia, cui il regista e talvolta documentarista europeo (molti suoi film sono stati montati come coproduzioni con altri paesi del Vecchio Continente) non ha mai partecipato senza ricevere un premio, Ken Loach ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera nel 1994.

Oltre a premiarlo, il Festival di Berlino gli dedicherà un programma Omaggio che riunisce dieci dei suoi film, dal devastante Cathy Come Home (1966) al simpatico Il mio amico Eric [+leggi anche:
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intervista: Cannes 2009
Ken Loach
intervista: Steve Evets - attore
scheda film] (2009), passando per Kes (1969), Raining Stones (1993), Land and Freedom (1995), My Name is Joe (1998) e Sweet Sixteen [+leggi anche:
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scheda film] (2002).

(Tradotto dal francese)