email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

PRODUZIONE Europa / Stati Uniti

Film europei per platee globali

di 

- Killing Time, La Vida Inesperada e Welcome to New York co-prodotti con partner statunitensi

Film europei per platee globali
Javier Cámara e Raúl Arévalo in La Vida Inesperada di Jorge Torregrossa

Per il thriller in inglese Killing Time, che lo scrittore e regista spagnolo Antonio Hernández girerà a primavera a Madrid, il produttore Beatriz Bodegas (La vida inesperada [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jorge Torregrossa
scheda film
]
) ha scelto come partner Rene Bastian della newyorkese Belladonna Productions. “La situazione economica spagnola spinge i produttori a cercare nuove strade per finanziare i loro film", ha dichiarato Bastian, produttore di titoli indipendenti come Sue di Amos Kollek, Transamerica di Duncan Tucker ed il recente Cold in July di Jim Mickle, in concorso al Sundance.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il produttore tedesco ha già lavorato con Beatriz Bodegas a La vida inesperada di Jorge Torregrossa, girato con attori spagnoli come Javier Camara e Raul Arevalo interamente a New York, dove le produzioni beneficiano di incentivi fiscali. “In 38 Stati sono disponibili incentivi fiscali, ognuno dei quali funziona in maniera leggermente diversa”, ha spiegato Bastian. "A New York il 30% della spesa BTL viene riaccreditata, e combinata con le prevendite, i fondi europei e gli equity, è un modo ottimo per finanziare film”.

Welcome to New York [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Abel Ferrara, sullo scandalo di Dominique Strauss-Kahn, con Gerard Dépardieu e Jacqueline Bisset, co-prodotto da Belladonna, ha utilizzato gli incentivi fiscali. “Il budget era tutto europeo, messo insieme dal rivenditore Wild Bunch che ha sviluppato il progetto".

Anche Cold In July di Jim Mickle, prodotto da Belladonna e in concorso al Sundance, è stato interamente finanziato a Parigi da Backup Films e Memento Films.

Per molti anni, i produttori europei hanno preferito produrre film nelle lingue dei loro paesi per accedere ai supporti statali e alle prevendite televisive. La struttura è però cambiata in tutto il mondo: "Stiamo crescendo insieme culturalmente”, conclude Bastian, “ma abbiamo bisogno anche di pratiche industriali che seguano questa tendenza. In ogni paese ci sono produttori interessati a produrre film in inglese per attrarre platee globali". 

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy