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PREMI Svizzera

I Am the Keeper, grande vincitore della 17ª edizione del premio del cinema svizzero

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- Il classico red carpet si é dotato questo venerdì sera di una bella croce bianca per celebrare il meglio del cinema svizzero

I Am the Keeper, grande vincitore della 17ª edizione del premio del cinema svizzero
© EddyMotion

La serata di premiazione del Premio del cinema svizzero 2014 ha ancora una volta saputo ragruppare sotto lo stesso tetto  la crème della cinematografia elvetica. Con i suoi 118 film in competizione, suddivisi in 11 categorie che si contendono quest’anno l’impressionante montepremi di 435 000 franchi, il premio del cinema svizzero si é ancora una volta imposto come l’appuntamento immancabile per ogni cinefilo rossocrociato. Il suo eco, forse più discreto a livello internazionale, ha saputo invece rieccheggiare con forza all’interno del prestigioso teatro zurighese Schiffbau che accoglie quest’anno per la prima volta la manifestazione, organizzata dall ufficio federale della cultura insieme ai suoi differenti partner (SRS SSR e l’associazione “Quartz” Ginevra/zurigo), e collaboratori (Swiss Film, l’Accademia del cinema svizzero e le Giornate di Soletta). Due le novità di quest’anno: la nascita del premio per il miglior montaggio e il premio per il miglior film d’animazione che diventa annuale. Il premio d’onore é andato al regista Alexander J.Seiler, monumento del cinema svizzero.

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Il grande vicitore di questa diciassettesima edizione é stato il film I Am the Keeper [+leggi anche:
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intervista: Sabine Boss
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, della regista Sabine Boss, che si é portato a casa ben quattro distinzioni: miglior film di finzione, miglior interpretazione maschile (Markus Signer), miglior sceneggiatura e miglior musica da film (Peter von Siebenthal et Richard Köchli).

Left Foot Right Foot [+leggi anche:
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 di Germinal Roux (già vincitore del Bayar d’oro per la migliore opera prima al festival del film francofono di Namur), non riparte nemmeno lui a mani vuote aggiudicandosi due “Quartz”: quello per la miglior fotografia e quello per la miglior intrepretazione da non protagonista andata a Dimitri Stapfer.

Sempre due sono i premi vinti dal regista Peter Liechti con il suo documentario Vaters Garten – die Liebe meiner Eltern (presentato in prima mondiale alla Berlinale 2013), sguardo lucido e delicato sulla vita dei suoi anziani genitori, fra quotidianità e incomprensioni generazionali.

Ursina Lardi si é invece aggiudicata il premio della migliore interpretazione femminile nel film Traumland di Petra Volpe. I riconoscimenti per la miglior fotografia ed il miglior montaggio sono andati rispettivamente a Denis Jutzeler per il suo contributo a Left Foot Right Foot, e a Tania Stöcklin per Vaters Garten [+leggi anche:
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Possiamo anche citare The Green Serpent di Benny Jaberg nella categoria miglior cortometraggio e The Kiosk d’Anete Melece laureato del primio per il miglior film d’animazione. Il premio speciale dell’accademia é infine andato allla costumista Françoise Nicolet per il suo magistrale lavoro su Les grandes ondes (à l’ouest) di Lionel Baier. 

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