L'Europa dell'Est si avvicina a San Sebastian
- La manifestazione donostiarra presenterà il ciclo Eastern Promises, composto da 50 pellicole prodotte dall'anno 2000 in paesi come Romania, Ungheria e Repubblica Ceca
La cinematografia recente dell'Europa dell'Est sarà una delle grandi protagoniste della 62ma edizione del Festival di San Sebastian, che si celebrerà dal 19 al 27 settembre 2014. Attraverso il ciclo “Eastern Promises. Ritratto dell'Europa dell'Est in 50 pellicole", la manifestazione donostiarra presenterà una panoramica del cinema prodotto dall'anno 2000 nei paesi che hanno vissuto sotto l'influenza sovietica dopo la Seconda guerra mondiale.
Come spiega il festival in una nota, questa selezione di pellicole "permetterà di scoprire la ricchezza creativa di queste cinematografie e i nuovi talenti emersi nell'ultimo decennio, per mettere fine a ogni tipo di pregiudizio e immagini stereotipate e avvicinarci alla realtà di questi paesi così come ce la mostrano loro stessi".
La retrospettiva riunirà in totale una cinquantina di opere provenienti da Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Serbia, molte delle quali inedite in Spagna. Tra i tanti titoli in programma, No Man's Land [+leggi anche:
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scheda film] (2009) di Goran Dević e Zvonimir Jurić, Buon anno, Sarajevo [+leggi anche:
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scheda film] (2012) di Aida Begic, The Parade [+leggi anche:
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scheda film] (2012) di Ana-Felicia Scutelnicu e Tito Molina.
Eastern Promises coincide con il 25º anniversario della caduta del Muro di Berlino, che rappresentò la fine della dominazione sovietica in questi paesi e diede luogo a un periodo turbolento segnato da guerre e rivoluzioni, oltre al traumatico passaggio dal vecchio regime comunista all'economia di mercato.
(Tradotto dallo spagnolo)
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