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USCITE Italia

Non solo Gomorra: a Napoli ci sono Le cose belle

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- Il docu di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, sulle aspettative e illusioni di quattro giovani napoletani ripresi a distanza di dieci anni, esce nelle sale il 26 giugno con Istituto Luce

Non solo Gomorra: a Napoli ci sono Le cose belle

A Napoli, quando ci si saluta, si augurano “tante belle cose”, non perché le cose brutte non esistano, ma perché quelle belle siano di più. Di cose belle nella loro vita, Adele, Enzo, Fabio e Silvana pensavano di trovarne tante, quando poco più che adolescenti raccontavano i loro sogni nella Napoli rinata, piena di speranza, di fine anni ’90. Oggi, in una città immobile e perduta, il sorriso e la vitalità della prima giovinezza ha lasciato il posto al realismo disincantato dell’età adulta. Quello che rimane è la dignità, con la sua bellezza meno evidente, forse, ma solida. A raccontarci questo percorso è il vibrante documentario di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, Le cose belle [+leggi anche:
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, un film che narra il trascorrere del tempo e le illusioni perdute seguendo il cammino di quattro giovani napoletani nelle loro vite non facili.

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Il film di oggi è il seguito ideale di un documentario, Intervista a mia madre, che gli stessi registi realizzarono nel 1999 per la Rai, in cui veniva chiesto a due ragazzi dodicenni e due ragazze quattordicenni di Napoli come immaginassero il loro futuro. Le cose belle parte da quelle immagini per raccontarci, a distanza di dodici anni, il presente di questi ragazzi, non proprio da sogno: Enzo, che da bambino cantava con suo padre nei ristoranti, vende contratti telefonici porta a porta; Adele, che da grande voleva fare la ballerina, ha una bambina e per mantenerla fa la lap dance; Silvana sogna un matrimonio che non arriva mai, intanto si occupa della madre malata e del fratello in carcere; Fabio, traumatizzato dalla morte improvvisa di suo fratello, è disoccupato e non sa che strada prendere.

“Nel 1999 eravamo nel pieno fulgore bassoliniano (Antonio Bassolino era l’allora sindaco della città, ndr) con Napoli che sperava di rilanciarsi”, hanno detto Ferrente e Piperno alla presentazione romana del film, che dopo il debutto alle Giornate degli Autori di Venezia 2012, esce finalmente nelle sale italiane il 26 giugno con Istituto Luce (10 copie). “Tornare dieci anni dopo e trovare la città sommersa dall'immondizia è stato doloroso. Ma questi ragazzi resistono al disagio, ed è la loro forza vitale che raccontiamo. Come fiori tra le rovine, le cose belle sono loro”.

La camorra è solo un cenno, la criminalità per questi giovani non è un’opzione. Un modo per dire che Napoli non è solo Gomorra: “Pur ispirandosi a fatti reali, Gomorra [+leggi anche:
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racconta eventi accaduti nell’arco di 16-18 mesi, non andrebbe rapportato a una realtà quotidiana”, precisa la produttrice Antonella Di Nocera, che conta di portare Le cose belle anche nelle scuole. Una realtà fatta di delusioni, problemi familiari, disoccupazione, ma anche di amicizia, riscatto e tanta musica. Un’opera di buona regia che fa riflettere, che lascia un sapore un po' amaro, ma in cui si ride anche molto, grazie alla forza dissacrante dei suoi protagonisti. 

Le cose belle è prodotto da Pirata M.C., Parallelo 41, Point Film con Bianca Film e Ipotesi Cinema, con il contributo della Regione Campania. Dopo aver conquistato già numerosi riconoscimenti, tra cui il Doc/it Professional Award 2013 come miglior documentario italiano e un premio speciale ai Nastri d’Argento 2014, il film riceverà il 19 giugno il Cariddi d'oro come documentario dell'anno al Festival di Taormina

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