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LOCARNO 2014 Concorso

La Sapienza, un misterioso viaggio verso la luce

di 

- Con il suo ultimo film La Sapienza, in competizione a Locarno, Eugène Green mette ancora una volta al centro la luce, come unico antidoto contro la crisi che ci attanaglia

La Sapienza, un misterioso viaggio verso la luce

Sempre fedele a un cinema che gli appartiene in modo quasi viscerale, Eugène Green ci fa viaggire per il Ticino e l’Italia alla ricerca di quel “qualcosa di più grande”, come lo definisce lui stesso, che dà senso alla notra esistenza. Con la sua ultima fatica, La Sapienza [+leggi anche:
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, presentata in prima mondiale al Festival di Locarno,il misterioso regista francese ci propone ancora una volta un film sottile, inedito e coraggioso che non ha paura di esprimersi con un linguaggio unico, anacronistico e di sicuro contro corrente. 

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Partendo dal desiderio di indagare un periodo a lui particolarmente caro, il Barocco, e attraverso il lavoro e la vita dell’architetto Francesco Borromini, Eugène Green cerca in realtà di trasmetterci qualcosa di più profondo: il bisogno di trovare nel passato risposte alla vita presente. Così come il Borromini ha cercato, attraverso il suo capolavoro, la chiesa della Sapienza di Roma, di spingerci verso la luce, Eugène Green crede fermamente che il cinema sia in grado di dare nuova vita, di illuminare la nostra cultura ormai morente. Sebbene gli intenti possano sembrare quasi troppo esigenti, La Sapienza ha il grande pregio di non cadere in un “intellettualismo” sterile prediligendo invece le emozioni, le uniche in grado di condurci al di là della banalità del quotidiano. E allora, come dice bene lo stesso regista, lasciamoci andare alle nostre emozioni e reagiamo al film spontaneamente, in modo epidermico.

Il via alla storia di La Sapienza è dato da Alexandre Schmitdt (Fabrizio Rongione), architetto francese con alle spalle una brillante carriera, e da sua moglie, Aliénor (la bravissima Christelle Prot Landman), sociologa specializzata nei contesti sociali difficili. La coppia condivide un’inquietudine profonda circa i loro rispettivi mestieri. Fra di loro si è creato un baratro di silenzio che rischia di compromettere in modo irreversibile il loro rapporto. Cosciente del bisogno di smuovere la situazione, Alexandre decide di riprendere in mano un progetto per lui importante ma abbandonato ormai da tanto, troppo tempo: quello di scrivere un testo sull’architetto barocco Francesco Borromini. Bisognosa di staccarsi dal suo lavoro, Aliénor decide di accompagnarlo. Ma a Stresa i loro destini si separano momentaneamente per ricongiungersi poi nuovamente, in una sorta di rinascita finale assolutamente necessaria. Anche se un po’ restio, Alexandre decide quindi di partire per Roma in compagnia di un giovane futuro architetto conosciuto proprio a Stresa, mentre sua moglie sceglie di rimanere in compagnia della fragile sorella di quest’ultimo (la giovane e promettente Arianna Nastro). Con il loro viaggio, Alexandre ed Aliénor cercano non solo di realizzare un progetto da lungo rimasto in sospeso ma soprattutto di superare quell’insoddisfazione che li anima nel quotidiano, per trovare la luce, per riscattarsi. 

Attraverso La Sapienza Eugène Green vuole (ri)darci i mezzi per riappacificarci con un quotidiano che spesso ci costringe. Proprio come il Borromini, il regista francese e i suoi personaggi ci spingono verso qualcosa di più grande, ridanno spazio ai nostri sentimenti, ci liberano, anche solo il tempo di un film, da una routine soffocante. 

La Sapienza è una coproduzione MACT Productions e La Sarraz Pictures. E’ distribuito nel mondo da La Sarraz Pictures.

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