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SARAJEVO 2014 Concorso

I am Beso: l’abbandono in una prigione a cielo aperto

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- La prima mondiale del debutto di Lasha Tskvitinidze ha chiuso il concorso del 20° Sarajevo Film Festival, il cui vincitore sarà annunciato domani

I am Beso: l’abbandono in una prigione a cielo aperto

Questa mattina, la prima mondiale di I am Beso, lungometraggio di debutto del georgiano Lasha Tskvitinidze, già nel Talent Campus a Berlino e a Sarajevo nel 2012, ha chiuso il concorso ufficiale del 20° Sarajevo Film Festival.

Beso è un ragazzo di 14 anni che vive in una città semi deserta. Il pare, vittima del disastro di Chernobyl, passa i giorni a guardare la TV, bevendo e urlando. La madre è l’unica a portare il pane a casa. Il fratello Leri è gay e tiene lezioni one-to-one di danza del ventre nella sua camera. L’unico amico di Beso è Beka, compagno di scuola col quale esce a fare mascalzonate, sniffare benzina e cercare di rimorchiare ragazze - questo quando non scappano da altri ragazzi della scuola che li infastidiscono continuamente.

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Il regista ha dichiarato a Cineuropa che la sceneggiatura è stata ispirata da una canzone rap che dà il titolo al film, condivisa da un non professionista su YouTube. Tskvitinidze ha aggiunto: “Per fortuna, ho avuto il tempo di fare ricerche approfondite per il cast. Ho sempre lavorato con attori non professionisti: quando do loro lo script, non chiedo di imparare le battute a memoria. Voglio che siano loro a interpretare il senso delle battute e a improvvisare”.

La macchina da presa di Tskvitinidze mostra la realtà della Georgia più profonda, sulle orme di Beso da breve distanza ma senza mai usare primi piani del viso e lasciando che gli ambienti - spesso illuminati dal sole - rivelino il loro silenzio e la mancanza di soluzioni con riprese persistenti, come se si fosse in una prigione all’aria aperta abitata da Beso e molti altri. Tutte le relazioni sociali in questa prigione, anche quelle fra i due ragazzi, non sono d’amicizia o tensione ma di competizione e conflitto. Le vie d’uscita da una realtà così oppressiva e priva di speranza sono incarnate dai fratelli: Beso sogna di diventare un rapper di successo, e quando Leri scappa di casa con l’uomo che ama, le cose non appaiono troppo rosee. Da parte sua, il padre – che si entusiasma solo quando sfida il figlio a fare flessioni per farlo diventare più forte, cosa che gli consentirà di sposarsi, proprio come lui – mostra che anche gli adulti non hanno nessuna idea su un futuro plausibile.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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