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VENEZIA 2014 Fuori Concorso

La trattativa di Sabina Guzzanti

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- VENEZIA 2014: Applausi al film sulla trattativa Stato-mafia che uscirà il 1 ottobre con BIM

La trattativa di Sabina Guzzanti

La presunta trattativa Stato-mafia - una delle vicende più aggrovigliate della storia recente italiana - è al centro del film di Sabina Guzzanti La trattativa [+leggi anche:
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, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia e accolto dalla stampa con un lungo applauso. 

Da un cortometraggio di Elio Petri del 1970 sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, è nata l'idea alla base della messa in scena del film d'inchiesta: un gruppo di lavoratori dello spettacolo raccontano, recitano, si travestono impersonando personaggi diversi, in una sorta di trasposizione teatrale. "Un meccanismo che consente di passare in modo molto omogeneo dalla finzione alla parte documentaristica e che certamente dà molta libertà creativa", ha spiegato Sabina nel corso dell'incontro con la stampa. La mole di documenti sui quali ha lavorato la regista, interprete e produttrice del film è enorme: atti processuali, articoli di giornale, libri, registrazioni e  immagini video. Tutto quanto viene detto nel film è stato rigorosamente controllato e verificato con l'aiuto del giornalista Giorgio Mottola. "Lo scopo è mettere tutti in grado, anche chi non legge i giornali o i saggi, di capire di che cosa si tratta. Di poter mettere tutti al corrente dei fatti che hanno cambiato il corso della nostra democrazia", afferma Guzzanti.

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Tra recitazione, immagini di repertorio e documenti, il film sviscera le presunte concessioni fatte dallo stato alle organizzazioni mafiose siciliane in cambio della cessazione delle stragi nei primi anni 90, gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, le rivelazioni dei collaboratori di giustizia, i cosiddetti "pentiti di mafia". Un lungo capitolo è dedicato alle relazioni tra Silvio Berlusconi e Cosa Nostra. "Da dove viene quest'Italia che abbiamo sotto gli occhi, governata da istituzioni che hanno paura della democrazia?" si chiede Sabina Guzzanti.

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