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FINANZIAMENTI Svezia

Lo Swedish Film Institute supporta 12 nuovi film con 5,3M€

di 

- Levan Akin adatterà The Circle – prima parte della trilogia di Engelsfors – per una produzione Benny Andersson

Lo Swedish Film Institute supporta 12 nuovi film con 5,3M€
Levan Akin (© Thomas Karlsson)

Dopo due serie TV, Anno 1790 e Real Humans, seguite al suo debutto cinematografico Certain People (2011), il regista svedese Levan Akin torna al grande schermo con The Circle [+leggi anche:
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, prima parte della trilogia di Engelsfors, sue sei ragazze streghe che devono imparare a lavorare insieme. Sara Bergmark Elfgren ha scritto il progetto, che sarà prodotto da Benny Andersson (exABBA) per RMV Film.

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The Circle è uno dei 12 film di fiction e documentari supportati nella produzione dallo Swedish Film Institute con 5,3M€ (48,8 milioni di corone svedesi). Uno è un debutto, Dyke Hard di Bitte Andersson, tratto da un suo script, su una band hard-rock composta da ragazze omosessuali che partecipa ad un concorso musicale, lottando contro “ninja, cyborg e ragazze che praticano roller derby”.

Dopo la commedia drammatica Flicker (2012), Patrik Eklund passa al dramma vero e proprio con Of Biblical Proportions, che segue un gruppo di scienziati internazionali nascosti in una sala conferenze da qualche parte negli USA per discutere di un misterioso cranio trovato sotto 300 metri di ghiaccio in Artide. Eklund ha scritto il film e lo produrrà per Framestation.

Tre sono i documentari supportati, fra i quali Alice 1974 di Bani Khoshnoudi e Tova Mozard, su una giovane donna che non conosce il padre ma ha una idea chiara su chi sia – Harry Dean Stanton. Tra gli altri documentari ci sono April 28 - Every Face Has a Name di Magnus Gertten, ricerca su alcuni degli sconosciuti (finora) che arrivarono in Svezia nel 1945 e la liberarono dai campi di concentramento tedeschi, e Who the F-k Is Stefan Berg di Stefan Berg, che narra la sua vita di ‘uomo che non è mai stato adatto”.

L’Institute ha supportato anche due film danesi con co-produttori svedesi: A Second Chance [+leggi anche:
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della danese Susanne Bier, in prima mondiale il mese scorso al San Sebastián International Film Festival, e Ballon (Walk with Me [+leggi anche:
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)
della svedese Lisa Ohlin, storia d’amore tra una giovane prima ballerina ed un soldato scelto. Il film di Bier è prodotto da Zentropa Entertainments e Zentropa International Sweden, e quello di Ohlin da Asta Film e la svedese Illusion.

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(Tradotto dall'inglese)

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